Crotone: inaugurazione della mostra fotografica “Calabritudine”
Nell’ambito della Rassegna Fotografica Crotonese 2012, “Obiettivo Sud”, ideata e curata dal Gruppo Fotoamatori Crotone e patrocinata dall’Amministrazione Provinciale di Crotone, il 29 settembre 2012, ore 18,00, presso il Mack, verrà inaugurata la mostra fotografica “Calabritudine”, alla presenza dell’autore Giuseppe Torcasio e di Attilio Lauria, docente Fiaf e redattore Fotoit. Immagini intense, quelle di Giuseppe Torcasio, che dalla superficie di una stampa penetrano immediatamente sottopelle, fino a toccare i recessi più profondi del sentire. Immagini abitate da figure familiari per la nostra memoria collettiva, che nel silenzio ovattato del bianco e nero appaiono come ombre immerse nella solitudine di una lontananza insondabile, la stessa in cui si perdono gli sguardi annacquati di anziane donne sull’uscio di casa. O quelli di bambini che montano in piedi sulle panchine per spingere lo guardo ancora più in là, provando a risalire dal gorgo di un destino segnato.
Difficile dire cosa sia la Calabritudine, se un carattere, una categoria dell’anima, o un’antica e schiva fierezza memore di un’altra ‘negritudine’, che mostra il gesto delle corna a chi irrompe con occhio da ciclope contemporaneo in un mondo dalle regole antiche. In queste immagini è sicuramente un’atmosfera, quella appunto di un piccolo mondo antico in cui lo sguardo dell’Autore sembra indugiare col gusto amaro della saudagi, offrendoci ritagli di quotidianità come preziosi haiku, che tra sillabe di poesia nascondono invero un’altra realtà: “Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole: / ed è subito sera”. E in quell’immagine di fine giornata al ritorno dai campi, così straordinariamente assonante con i versi di Quasimodo, tutta la durezza di un vivere in cui la modernità è solo un paio di scarpe da ginnastica ai piedi di una donna che accudisce le galline, o i guanti di gomma con cui lavare il bucato, ancora ad una fontana pubblica. È in tanti i modi che si può raccontare la Calabria, cercando magari l’inesplorato lontano dai luoghi comuni, come fece ad esempio il giornalista Pino Nano nel 1986, titolando “Calabritudine” un libro con il quale tentava una chiave di lettura diversa dalla Calabria violenta ed arretrata, raccontando storie di managers ed industriali affermatisi altrove, degli artisti che in pochi conoscono, o di improbabili banchieri, definiti “nuovi Re Mida di questa regione”.
Ad un quarto di secolo da quella pubblicazione Pino Torcasio ci mostra quanto tenaci e resistenti fossero le cause dell’isolamento che quelle aspirazioni di affrancamento dovevano contrastare, e quanto lontano sia ancora lo Stato – ad esempio nell’atteggiamento di diffidenza misto a preoccupazione con cui si maneggiano ‘i carti’ che arrivano per posta - da queste nicchie di società, impermeabili allo scorrere del tempo. Un appuntamento importante e denso di iniziative quelle organizzate dal Gruppo Fotoamatori Crotone per la giornata del 29 settembre 2012 che non si esaurisce nella sola inaugurazione della mostra. Ed infatti, sempre nel pomeriggio di sabato, Attilio Lauria ci parlerà di neorealismo fotografico in Calabria attraverso un discorso per immagini dal titolo “Nelle Indie di quaggiù”, espressione utilizzata dai missionari gesuiti a fine Settecento per indicare quelle zone d’Italia, soprattutto del meridione, che ai loro occhi necessitavano di un particolare impegno nell’opera di evangelizzazione. A due secoli di distanza, in quell’esotico a portata di mano che era la Calabria neorealista, arrivarono i fotoreporter: non possiamo non interrogarci oggi sullo sguardo che ci restituirono con le loro immagini, se un documento da affidare alla storia, o piuttosto un vuoto clichè.