Gli arrestati dell’operazione “La Rosa” dei carabinieri
Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della compagnia di Taurianova, nel reggino, hanno dato esecuzione a 9 misure cautelari nei confronti di altrettante persone indagate, a vario titolo, di danneggiamento e concorso in estorsioni reiterate ed aggravate, perché commesse con metodi mafiosi. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, durate poco più di un anno, hanno consentito di appurare l'esistenza di un'organizzazione criminale che per 15 anni, dal 1994 al 2009, aveva taglieggiato numerose imprese che si erano aggiudicate lavori pubblici nel comune di Giffone. I lavori commissionati dall'amministrazione locale spaziavano dalla posa delle tubazioni per la distribuzione del metano, alla costruzione del campo sportivo o della scuola media, agli interventi di consolidamento su di un costone roccioso, alle attività nel settore boschivo e forestale. I Carabinieri hanno infatti accertato svariate estorsioni commesse nei confronti di diversi imprenditori che, per effettuare lavori di urbanistica ed edilizia pubblica, erano costretti a cedere una parte sostanziale dei loro profitti alla criminalità organizzata. Lo strumento di persuasione: reiterati danneggiamenti a mezzi di cantiere, attrezzature e materiali. Le cifre richieste, nella maggior parte dei casi, erano molto consistenti, tanto da raggiungere i 30 ed i 40 milioni di vecchie lire. Su nove mandati di cattura emessi dalla direzione Dda, sono 8 le persone catturate stamani dai carabinieri con l'accusa di racket, tra cui una donna. Uno è attualmente ricercato e localizzato all'estero. L'operazione, denominata "La rosa", e sfociata dopo aver raccolto numerose prove con intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, servizi di osservazione a distanza, trae le sue origini dall'arresto, nell'agosto del 2008, di Francesco Larosa, 59 anni, per coltivazione di canapa indiana. Da qui sono emersi elementi relativi ai fenomeni estorsivi nel comprensorio di Giffone. Nel corso dell'operazione è stata arrestata in flagranza una persona, 15 deferite in stato di libertà; 1 piantagione di oltre 400 piante di cannabis indica sequestrata; nel luglio 2009, è stata sequestrata parte di un rituale di affiliazione alla 'ndrangheta, di cui uno degli indagati, all'atto della perquisizione, aveva cercato di disfarsi, gettandolo nello scarico dei servizi igienici.
Custodia cautelare in carcere per:
Francesco Larosa, 59 anni, residente a Sant Pierre (Aosta), boscaiolo;
Lidia Sanzone, 54 anni, residente a Sant Pierre (Aosta), casalinga;
Ferdinando Larosa, 28 anni, residente a Giffone (RC), boscaiolo;
Giuseppe Larosa, 32 anni, residente a Monteroni D'Arbia (Siena), autista;
Giuseppe Larosa, 45 anni, ristretto presso il Carcere di Reggio Calabria, disoccupato;
Graziano Bartolomeo Larosa, 39 anni, residente a Giffone (RC), disoccupato;
Joseph Bruzzese, 43 anni, residente ad Anoia (RC), marmista;
Giovanni Ierace, 40 anni, residente a Polistena (RC), commerciante.