Fortugno: PG cassazione, no a ergastolo per Alessandro Marcianò

Calabria Attualità
Francesco Fortugno

Annullamento con rinvio della condanna all'ergastolo per Alessandro Marcianò, presunto mandante, assieme al figlio Giuseppe, dell'omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, avvenuto a Locri il 16 ottobre 2005, nel giorno delle primarie dell'Ulivo. E' quanto chiede il sostituto pg di Cassazione Alfredo Montagna, secondo il quale vanno invece confermati gli ergastoli per Giuseppe Marciano', Salvatore Ritorto e Domenico Audino. Secondo il pg, non vi sarebbero prove "oltre ogni ragionevole dubbio" della responsabilità, in qualità di mandante di Alessandro Marciano' nel delitto. "Non sono stati trovati nel processo - ha spiegato Montagna nella sua requisitoria - riscontri alle impressioni di cui hanno parlato i collaboratori di giustizia". Nessun dubbio, invece, sulla responsabilità degli altri imputati, contro i quali, ha rilevato il pg vi sono "prove oggettive". Montagna ha anche chiesto la conferma della condanna a 5 anni e 8 mesi per Antonio Dessi'. La sentenza arriverà in serata: i giudizi della sesta sezione penale della Suprema Corte, presieduti da Nicola Milo, dovranno decidere dunque se confermare o meno la sentenza pronunciata dalla Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria il 23 marzo del 2011. Parti civili nel processo, a cui i giudici del merito hanno riconosciuto il diritto a un riconoscimento, sono la vedova di Fortugno, Maria Grazia Laganà, esponente del Pd, altri familiari del vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria assassinato, il Comune di Locri, la provincia di Reggio Calabria, la Regione Calabria e la Asl di Locri.