Tentato suicidio giudice Giusti: ex moglie, non sono io la causa

Reggio Calabria Attualità

"È saggio pensare che il dott. Giusti abbia tentato il suicidio per lo sconforto seguito all'esito sfavorevole del giudizio e non certo per essere stato abbandonato dall'ex moglie, addirittura nominata inizialmente proprio difensore di fiducia. Più saggio ancora è rispettare la dignità di quelli che di quella "famiglia" facevano parte, soprattutto di chi è ancora fanciullo". Lo dice Teresa Puntillo, l'ex moglie del magistrato Giancarlo Giusti, arrestato nell'ambito dell'indagine "Infinito" della Dda di Milano e recentemente condannato a 4 anni di reclusione in una lettera pubblicata stamattina dal "Quotidiano della Calabria". Dopo la condanna l'ex gip di Palmi ha tentato il suicidio in carcere. L'ex coniuge ha replicato alla conferenza stampa del difensore dell'uomo, l'avv. Carnuccio, il quale aveva adombrato che alla base del gesto dell'uomo potesse esservi il no di Puntillo a far vedere a Giusti i suoi due figli.