Liberaldemocratici: Il silenzio della politica calabrese deve spaventare
Liberaldemocratici: “Il silenzio della politica calabrese deve spaventare chi crede nella ripresa e nel cambiamento. Rinnoviamo il nostro appello alle forze che hanno il coraggio di incontrarsi e discutere della Calabria e non dei loro interessi”
“Prima che l’estate entrasse nella sua calura più infernale e con il clima peggiorasse inerzia della politica regionale, lanciammo un appello a tutte le forze affinché nascesse un tavolo d’incontri e discussione con i calabresi per non essere sempre e più disperatamente il fanalino di coda dell’economia nazionale ed europea. Ma ci ha risposto solo il silenzio dei media e della politica”. Apre così, con rammarico, Ciro Giovanni Palmieri, vice-coordinatore nazionale dei Liberaldemocratici, l’incontro dei quadri regionali del partito, tenutosi a Pianopoli(CZ) nella sala convegni dell’hotel 2000. Una riunione dai toni accesi dove i rappresentanti delle 5 province, hanno portato un resoconto ben dettagliato dei problemi inerenti i propri territori. Un approfondimento, dunque, della situazione di tutta la Calabria visto da vicino da tutti coloro che hanno scelto la politica che parte dalla gente, dai loro bisogni sociali ed economici. Un percorso che i Liberaldemocratici hanno incominciato ormai da più di un anno e che li porta quotidianamente, senza clamore, a confrontarsi con il cittadino calabrese per ascoltarlo e farsi portatore di istanze primarie, spesso legate alla sopravvivenza di famiglie, aziende, cooperative, piccole e medie imprese, giovani, donne e anziani.
“Il nostro è un cammino faticoso ma che ci consente di far capire come realmente stiamo puntando al nuovo della politica. Se il cittadino non è partecipe a quanto si decide attraverso chi lo rappresenta, ci chiediamo dove stiamo andando?”. Lo ha sostenuto con decisione Dora Trinchi Presidente del partito in Calabria: “Nessuno è più disposto ha credere nella politica – ha spiegato la Trinchi – perché nessuno ha più spazi e tempi per l’ascolto reale dei problemi della gente che è stanca di parolai, saltimbanco che cavalcano la tigre dei problemi seri dei cittadini senza mai dare un reale spazio. I calabresi, e non sono loro, hanno ben capito che ci sta perdendo tempo, si finge di cambiare per non mutare assolutamente nulla. Se così non fosse – ha concluso il Presidente - avremmo visto atti, azioni e realizzazioni concrete, avremmo visto passi avanti anche nel rinnovamento dei partiti. Mi pare che tutto sia rimasto uguale. Provate a leggere i nomi che circolano, quelli che governato e quelli che si preparano alle campagne elettorali”. Unanime la scelta di continuare il lavoro sui territori e di: “Insistere nel mettere in evidenza le difficoltà che attagliano chi lavora, chi il lavoro lo sta cercando e chi lo ha perso – così come ha sottolineato ancora il vice-coordinatore Palmieri - uomini e donne di ogni età e stato sociale, la crisi non guarda in faccia nessuno, viviamo in una Calabria dove la politica tace e va avanti per la sua strada. Quando dico ciò intendo proprio che è la strada di quei pochi che posso decidere o partecipare alla decisione, nei diversi livelli di gestione del potere.