Paziente morto in ospedale, gip dispone nuove indagini
Nuove indagini dovranno essere svolte nell'ambito del procedimento avviato a seguito della morte di Francesco Rocco Ferraina, 76enne di Cortale (Cz), deceduto il 5 settembre del 2006 al Policlinico di Catanzaro, dopo una lunga degenza trascorsa quasi interamente all'ospedale civile "Pugliese". A deciderlo è stato il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, che ha così accolto la richiesta dell'avvocato Vincenzo Attisani, il quale rappresenta Elisabetta Faga, moglie di Ferraina, e che si è apposto alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero, Simona Rossi, nei confronti degli undici sanitari indagati, tutti medici in servizio nel reparto di Rianimazione del "Pugliese".
Il giudice ha così disposto l'espletamento di nuove indagini, per le quali gli inquirenti avranno sei mesi di tempo. La vicenda al centro del procedimento giudiziario ebbe inizio il 22 luglio del 2006, quando Ferraina fu ricoverato all'ospedale civile di Catanzaro, inizialmente presso la Prima divisione di Medicina generale e poi, dopo un peggioramento delle sue condizioni, in Rianimazione. Qui rimase fino al 16 agosto quando i suoi familiari, tra i quali un figlio medico ordinario di Fisiologia umana a Roma, decisero di spostarlo al Policlinico. Giunto in quest'ultima struttura sanitaria, al reparto di Pneumologia, al paziente fu riscontrano subito un emo-pneumo-torace, in precedenza non diagnosticato, con conseguente choc settico che gli costò poi la vita, il 5 settembre seguente, presso il reparto di Rianimazione. Seguì la denuncia da parte dei familiari di Ferraia, secondo i quali l'intera vicenda sarebbe stata caratterizzata da negligenze e imperizie dei medici del "Pugliese" che non avrebbero "evidenziato in tempo una patologia importante ma con tutta probabilità reversibile se trattata in tempo". All'Ufficio di procura, adesso, il compito di effettuare ulteriori accertamenti nei confronti degli indagati (difesi, tra gli altri,dagli avvocati Gianfranco Marcello, Gianpaolo Catricalà, e Iannazzo).