Conclusa in Calabria la Borsa del Turismo Religioso
Un successo andato ben oltre quanto preventivato appena qualche mese fa, ovvero quando il presidente Scopelliti riuscì a portare nella propria regione Aurea, la Borsa del Turismo Religioso e delle Aree Protette. L’edizione 2012, di quella che è considerata una delle vetrine più importante del settore, è stata fortemente voluta dalla Regione Calabria, impegnata con il suo Dipartimento Turismo in una politica di promozione del territorio. Ciò, per consentire agli imprenditori turistici calabresi di sviluppare al meglio le potenzialità delle strutture e dei servizi esistenti. Centinaia di operatori turistici, provenienti soprattutto dalla Calabria, ma anche dalla Puglia, dalla Basilicata, dalla Campania e dalle Marche, hanno potuto presentare la propria offerta nel workshop internazionale organizzato in occasione della settima edizione di Aurea, che si è tenuta lo scorso 25 ottobre nel Santuario di San Francesco da Paola.
In quell’occasione, 52 buyer giunti da 18 Paesi del mondo (Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Germania, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ucraina, Ungheria, USA), hanno potuto apprezzare e conoscere l’enorme patrimonio storico-religioso del Mezzogiorno d’Italia, in generale, e della Calabria, in particolare. Una tre giorni che da Paola (CS) ha proseguito il suo cammino verso alcune località calabresi di potenziale richiamo per il turista religioso, dove la carovana dei buyer e dei giornalisti specializzati, attraverso visite guidate, hanno potuto apprezzare le bellezze naturalistiche e storico-religiose della regione. Il lungo e intenso programma di Aurea è iniziato con una ricca manifestazione inaugurale, seguita da un convegno nazionale di alto valore tematico, “Arte, Fede e Ambiente - Il turismo religioso come itinerario dell’anima - Calabria, opportunità di un territorio”, tenutosi alla presenza di importanti autorità civili ed ecclesiali della regione. Aurea, infatti, è realizzata in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana ed ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo).
Il saluto inaugurale è stato affidato al Rettore del Santuario di San Francesco da Paola, Padre Rocco Benvenuto, a cui sono succeduti i saluti istituzionali del Prefetto di Cosenza, S.E. Raffaele Cannizzaro, dell’Arcivescovo della Diocesi di Cosenza-Bisignano, S.E. Mons. Salvatore Nunnari, e del Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti: “partiamo da Paola, la città di San Francesco, il santo patrono della Calabria, per un percorso di fede che ci porterà sino a Reggio Calabria, la città di San Gaetano Catanoso, dopo aver toccato molti altri luoghi di fede, come la costruenda chiesa di Paravati, che si sta erigendo per volontà di Natuzza Evolo. Se come Regione abbiamo colto sin da subito l’opportunità data da una manifestazione come Aurea, in grado di dare risposte che si concretizzano nel lavoro dei buyer provenienti da ogni parte del mondo, noi oggi possiamo affermare che siamo pronti ad investire ancora sul pacchetto turistico Calabria".
Un interessante dibattito è quindi succeduto sulle opportunità date dal turismo religioso, presentando una fotografia del comparto turistico italiano, con particolare riferimento alla Calabria. A Paola (CS), un importante annuncio è stato fatto in anteprima dal Direttore della Pastorale del Turismo, Sport e Tempo Libero della CEI, Mons. Mario Lusek, sulla creazione di un Osservatorio Nazionale del Turismo Religioso. Uno strumento di analisi e proposizione che si rende indispensabile soprattutto alla luce di quanto emerso in questa sede dai contributi degli illustri relatori. A tal proposito, Mons. Lusek ha affermato che: "pellegrinare nei luoghi sacri porta l’uomo ad avere coscienza di sé. Questa tendenza, in progressiva crescita, deve portare gli operatori e quanti lavorano nel settore ad avere anch’essi una coscienza ed una conoscenza scientifica delle opportunità insite in questo particolare comparto". Ed è stato proprio il dottore di ricerca dell’Università IULM di Milano, Maurizio Boiocchi, a delineare la situazione del turismo religioso: un segmento che, nonostante la crisi economica in atto, non conosce recessione. Sebbene i dati si basino su stime ed indagini, il particolare settore continua a registrare il segno positivo.
Secondo le ultime rilevazioni dell’OMT, su un miliardo di persone che viaggiano nel mondo il 30% lo fa per motivazioni religiose. Se si considera che in Italia il 55% dei turisti compie un solo viaggio all’anno, e lo fa seguendo gli itinerari religiosi, appare chiaro come il particolare comparto rappresenti un valido strumento di potenziamento del settore nei vari territori, favorendo anche il processo di destagionalizzazione. Un’opportunità colta dalla Regione Calabria, come sottolineato dal Direttore Generale del Dipartimento Turismo dell’Ente regionale, Raffaele Rio, per cui il turismo religioso è stato scelto a rappresentanza di una delle 5 linee guida del Piano Strategico di Marketing Turistico 2011-2013. In Calabria, infatti, il giro d’affari stimato è di circa 180 milioni di euro, pari all’8,6% del fatturato annuo del comparto turistico: solo nel 2011, ha generato ben 387 mila arrivi e poco più di 860 mila presenze alberghiere. Guardando al turismo religioso, Rio ha sottolineato che si sono registrati oltre 380 mila visitatori nei musei diocesani e di arte sacra nel triennio 2009-2011, con un incremento nell’ultimo anno pari al 3,6%.
Un risultato legato al patrimonio ecclesiastico che può contare su 2.133 chiese, 113 santuari, 18 musei diocesani e 9 monasteri. Un patrimonio da valorizzare anche attraverso iniziative come Culto e Cultura, progetto della durata di 36 mesi promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con 3,2 milioni di euro da investire nella progettazione e nella realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo religioso. Come ricordato da Boiocchi, la Calabria vanta già due itinerari culturali approvati dal Consiglio d’Europa, “The route of olive tree” e “Les chemigne de la vigne”: il vino e l’olio, simboli della tradizione biblica, come naturali promotori della cultura locale.
Sempre nel corso del convegno, un’analisi approfondita del comparto è stata illustrata da S.E. Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto e Membro della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali, in un intervento che, per lo spessore dei contenuti, è stato paragonato ad una lectio magistralis: “la spiritualità nel turismo religioso è il mezzo ma non il fine. Il turismo religioso non pulsa solo per una situazione economica. Il pellegrino nei luoghi sacri, torna, cerca di essere umano”. Ha poi ricordato che i santi come Francesco da Paola: “sono il simbolo della propria identità. E nel nostro caso parliamo di identità calabrese”. Sui pellegrinaggi, invece: “ci riportano sulla strada dei valori a scoprire figure come quelle di San Francesco”, esortando a guardarle come “vere e proprie opere d’arte”.