Sicurezza lavoro: Fillea, morte operaio A3 ripropone il dramma

Calabria Attualità

La Fillea-Cgil regionale e quella comprensoriale di Gioia Tauro, in una nota dei rispettivi segretari, Luigi Veraldi e Mina Papasidero, intervengono sui temi ella sicurezza del lavoro, dopo la morte di un operaio sull'A/3. "Ancora una volta - scrivono - un infortunio mortale sul lavoro , questa volta e' toccato ad un lavoratore impegnato in un cantiere dell'A/3, tratto Bagnara-Scilla. A distanza di pochi giorni dalla visita, in Calabria, della Commissione Parlamentare del Senato che si era incontrata con le parti sociali ed istituzionali per fare il punto sulle applicazioni normative in materia anti-infortunistica, quindi sulla prevenzione e sull'andamento degli infortuni e malattie professionali - osservano - si e' consumata l'ulteriore vittima sul lavoro. Quindi a poco e' servita l'azione di denuncia sul fenomeno e sulla necessita' di maggiori controlli, cosi' come non serve l'azione postuma annunciata dell'Anas che dovrebbe essere piu' attenta a far rispettare le norme sulla prevenzione e il rispetto del Ccnl e non reclamare ad episodi avvenuti la solita commissione interna d'inchiesta".

Secondo la Fillea, "non esiste la necessita' di compiere azioni straordinarie ma l'obbligo di verificare le applicazioni della contrattazione d'anticipo dovuta per una grande opera, cosi' come e' l'A/3 e per come previsto dalla contrattazione d'anticipo (art.113 del CCNL Edilizia) che regola le materie dell'organizzazione del lavoro, dei turni , dello straordinario e quindi di tutte quelle condizioni poste a tutela e salvaguardia del diritto all'integrita' fisica e della salute dei lavoratori impegnati nelle lavorazioni, che devono vedere obbligate sia il contraente generale che le affidatarie di una grande opera pubblica". La Fillea Cgil, continua la nota stampa, "sara' sempre di piu' impegnata nella segnalazione delle irregolarita' in materia contrattuale e quindi nella prevenzione anti-infortunistica comunicando sia ai soggetti deputati alla vigilanza ed al controllo che alle forze di polizia, tutte le condizioni di irregolarita' e di conseguenti rischi, con un'azione tesa a combattere lo sfruttamento dei lavoratori ed in particolar modo evitare eventi infortunistici. Tutto quanto avvenuto nella giornata del 27, con l'ennesimo infortunio mortale sul lavoro e sul cantiere di una grande opera quale l'A/3 ci obbliga - continuano i due sindacalisti - a denunciare l'esigenza di maggiori controlli nelle lavorazioni e per tutta la filiera delle imprese presenti nei cantieri, dal contraente generale alle relative affidatarie, a partire dalle elementari pratiche di informazione e formazione sui rischi lavorativi delle varie fasi delle lavorazioni e anche ad un controllo appropriato sull'utilizzo per qualifica, mansioni e turni di lavoro degli addetti.

Per il caso specifico dell'infortunio mortale - sottolineano i rappresentanti della Fillea - chiediamo siano messe in campo tutte le azioni per risalire alle responsabilita' del caso e nel frattempo reclamiamo in favore dei familiari della vittima la garanzia dell'assistenza e della erogazione tempestiva delle conseguenti prestazioni assicurative. Seguira' la segnalazione che dovra' essere indirizzata alla commissione parlamentare, che dovra' prevedere un'integrazione di quanto gia' comunicato nei giorni scorsi e quindi proposte idonee a determinare un'azione di verifica legislativa dell'intera materia e comunque di avviare spunti pragmatici che prevedano un apposito monitoraggio di livello centrale degli eventi infortunistici, con misure che accompagnino in maniera produttiva sia l'azione di vigilanza e ispezione degli organi amministrativi territoriali che l'attivita' di repressione, attraverso le forze dell'ordine e gli organi giudiziari competenti, con l'affermazione del principio della espulsione dal mercato degli appalti, delle imprese irregolari per inosservanza delle norme per la sicurezza sul lavoro"