Rosarno: domani la protesta dei produttori agrumicoli
"La protesta dei produttori agrumicoli in programma domani è un fatto importante. Ancora una volta nella piana un comparto è costretto, innanzi alla mancanza di risposte delle istituzioni regionali e provinciali a protestare in maniera energica per tentare di uscire dall’abbandono e dall’isolamento. Condividiamo la necessità di una riforma radicale di tutto il comparto agricolo, da quello agrumicolo, già nei mesi scorsi avevamo criticato la Regione Calabria per aver fatto solo propaganda con il tavolo agricolo per la piana che, nei fatti, dopo la sua istituzione non è stato mai nemmeno convocato. – È quanto scritto in una nota stampa della Segreteria della Cgil Piana di Gioia Tauro -Sul mancato adeguamento alla competitività e sul mancato processo di trasformazione qualitativa del sistema agricolo, in direzione della sua sostenibilità, le responsabilità della Regione Calabria, in quanto soggetto di gestione dei fondi comunitari e competente per la programmazione degli aiuti, sono immani.
A nulla è servito, per la specificità della nostra Piana, il regionalismo delle politiche agricole comunitarie. Infatti, il più grande fallimento che si è consumato è stata la grande incapacità a far capire che la riforma della pac, oltre a risolvere i problemi dei “brogli” che dipendevano da un aiuto dato a quantità spesso costruite fittiziamente, doveva puntare al sostegno di piani di trasformazione e adeguamento delle agricolture locali con interventi strutturali; lo stesso PSR è servito solo a drenare ed impinguare i redditi dei “grossi” e dei più furbi. In questo contesto è giusta la lotta e la protesta che sicuramente necessità di momenti successivi. Non si deve però commettere l’errore di contrapporre in maniera inutile soggetti e questioni.
Le problematiche del lavoro, comprese quelle dei lavoratori migranti, non devono essere scisse dalla lotta per l’avanzamento del comparto agricolo agrumicolo e olivicolo della Piana. Solo attraverso il miglioramento dello stato generale si cambia in meglio la vita dei produttori e dei lavoratori. E’ un agricoltura che solo se si trasforma sopravvive e per la sua mutazione ha bisogno delle braccia dei migranti. Ancor di più saranno necessari i ragazzi africani in un modello in cui anche l’anello più debole è funzionale all’economia.
Per queste ragioni riteniamo importante la manifestazione di Domani e con lo spirito di unire e non di dividere, saremo presenti come Alpa, la nostra associazione di riferimento, a fianco dei produttori".