Catanzaro: incontro in Prefettura in occasione della giornata delle Forze Armate
Si è tenuto ieri nella Sala del Tricolore della Prefettura di Catanzaro, l’evento organizzato dalla Provincia di Catanzaro, in collaborazione con la Legione Carabinieri Calabria e il Centro Studi Koinè, in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, che ha visto ospite l’ex ministro della Giustizia. Tra i presenti il presidente della Provincia Wanda Ferro,il prefetto Antonio Reppucci e il comandante della Legione Carabinieri Calabria generale Adelmo Lusi, Raffaele Gaetano, presidente del Centro Studi Koinè e personaggio di spicco Claudio Martelli che ha parlato di forze armate e non solo.
Personalità politica tra le più colte, Claudio Martelli è stato esponente delPartito Socialista Italiano, dei Socialisti Democratici Italiani e del Nuovo PSI. - Ha affermato Martelli - “Le Forze Armate sono punto di riferimento dell’unità nazionale, motivo d’orgoglio del nostro Paese all’estero, ma anche pilastro su cui la nuova Italia si deve sostenere accanto agli altri che sono le Forze dell’Ordine, I giovani e I “nuovi italiani””.
Martelli non ha solo parlato di esercito e armi. Si è soffermato anche su altri aspetti dell’Italia di oggi come quello relativo al ruolo degli immigrati. - Prosegue Martelli - “Possono e devono essere considerati una risorsa per il paese e non un peso. Invece finora, con colpevole negligenza, per loro lo Stato ha fatto ben poco. La prima cosa da fare? Ripensare e riformare la legge sulla cittadinanza”. L’ex uomo di governo poi non ha risparmiato stilettate ai protagonisti della cosiddetta seconda Repubblica durante la quale ricorda “gli esecutivi sono durati mediamente addirittura di meno rispetto nell’ultimo decennio della prima Repubblica. Inoltre si è permesso anche a un governo ademocratico, anche se non antidemocratico come quello tecnico di guidare il Paese”. Gli esponenti della classe politica al momento rimasta ai box, comunque, sembrano non godere della stima dell’ex parlamentare. “Alcuni di loro affermano che è tempo di dare nuovamente spazio a una maggioranza politica. Non si capisce bene – sostiene ironicamente Martelli – se questo debba essere considerata una promessa o una minaccia”.
Infine, sollecitato da una sagace domanda della platea, Martelli fa una riflessione sulla presunta trattativa stato-mafia seguita alle stragi di via D’Amelio e Capaci, oggetto dell’inchiesta di alcune Procure.