Teatro: da domani “Incontri d’autunno: memorie del mito”

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Inizia mercoledì 14 novembre e si concluderà sabato 17, la rassegna “Incontri d’autunno”, organizzata nell’ambito delle attività programmate dalla Residenza teatrale “Le arti del gesto”, gestita dal Centro Teatro Calabria. La rassegna che ha il sottotitolo “Memorie del mito” esprime quella che è la linea artistica della Residenza, mettere a confronto la creazione teatrale prodotta in Calabria con alcune esperienze nazionali e internazionali rappresentative delle tendenze contemporanee. Senza questo confronto necessario il rischio potrebbe essere che la qualità espressa dal teatro in Calabria resti chiuso in autoreferenzialità provincialistica.

Apre la rassegna, mercoledì 14 alle ore 19, l’ultima produzione della compagnia lametina “La maledizione del sud” ispirata alla leggenda di Colapesce. Lo spettacolo è interpretato da Pierpaolo Bonaccurso (che ha curato anche il testo) e Fabio Tropea (che ha curato le musiche), la regia è di Piero Boaccurso. La leggenda di Colapesce uno dei topoi narrativi più famosi e visitati della cultura popolare del sud, è la storia di un piccolo uomo, o forse di un semidio che abbandona le certezze della vita quotidiana per inseguire il suo sogno. Accompagnato da una originale colonna sonora musicata dal vivo con marimba didjireedu e altri strumenti che ripercorrono le sonorità del mediterraneo, l’attore in scena ci racconta in dialetto calabrese la metamorfosi e le avventure di Cola. mienzu uomu e mienzu pisci

Giovedì 15 è il turno della più grande compagnia del teatro sperimentale cubano El Ciervo Encantado, in esclusiva per l’Italia. La Compagnia è stata fondata a L'Avana nel 1996, dopo una intensa esperienza pedagogica condotta dalla regista e direttrice dell'Instituto Superior de Arte de Cuba, Nelda Castillo. La regista e pedagoga nel corso della sua carriera ha condotto un’ approfondita ricerca dei mezzi espressivi dell'attore e della scena, sia per quanto riguarda le tecniche di training attorale sia per quanto riguarda il processo di montaggio. Il suo lavoro rappresenta un'importante pietra miliare della scena contemporanea al servizio creativo di una poetica che si esprime a partire da un linguaggio peculiare, capace di integrare e rinnovare i migliori contributi della tradizione..

Il primo spettacolo che la Compagnia presenterà è “Cubalandia. Interpretato da Mariela Brito e con la regia di Nelda castillo il lavoro si presenta come uno spettacolo politico d’ispirazione brechtiana, in linea con la tradizione che lo stesso Brecht apprese dal grande Karl Valentin. Cubalandia propone uno sguardo scarno e senza trucchi della Cuba odierna attraverso il burlesco. Dal processo di riordinamento attuale dell’economia cubana irrompe il personaggio della cuentapropista (lavoratrice autonoma). Yara La China (La Cinese) possiede tre licenze e tutte le protezioni: una foto di Fidel e Raul e un indio “pa’ los malos ojos” (contro i malocchi). Yara vende escursioni turistiche e si fa pagare nelle due monete che circolano a Cuba. Viaggiare con lei è sempre un investimento. La sua è un’offerta unica e a prezzo basso, un affarone. Per illustrare i suoi itinerari si serve di una mappa frammentata dell’Isola: il suo business è il paese stesso e i suoi potenziali clienti sono gli stessi cubani senza auto, il che porta ad un pungente gioco ironico con una realtà dove la possibilità di fare vacanza è impossibile per una maggioranza vittima della dualità monetaria e dei magri salari. Yara La China decanta merci a buon mercato ed è capace di fare qualunque cosa pur di guadagnarsi da vivere. Il suo volto ci mostra la completa dissoluzione del soggetto morale. Il riferimento è, indubbiamente, a Madre Coraggio di Brecht, un essere teso al limite in modo che noi, come spettatori possiamo renderci consapevoli della loro natura, non così distante dalla nostra. Vendere un paese è, senza dubbio, un atto disperato di sopravvivenza.

Venerdì il Centro Teatro Calabria presenterà la grande attrice russo-cubana Renata Mezenov nello spettacolo “Medea: l’esilio del tempo”, liberamente ispirato a “Materiali per Medea” di Heiner Müller con la regia di Liuba Cid. Lo spettacolo ripercorre la tragedia di Medea attraverso danze, canti e recitazione. E’ un assolo ricamato con pochi oggetti scenici che raccontano la ribellione femminile tra magia e vendetta. Eco della memoria della barbara tradita, evocazione di un passato che rivive in un concentrato e sintetico gioco di travestimenti ludici “uno spazio di continua trasformazione dove ritrovare gli abbandoni incisi nel tempo del proprio viaggio”.

La rassegna si concluderà sabato 17 con la presentazione dell’ultimo spettacolo d’El ciervo encantado “Rapsodia para el mulo” ispirato al poema di José Lezama Lima interpretato da mariela Brito e con la regia di Nelda Castillo. Scrive il gruppo nella presentazione dello spettacolo: “Attestare la vita, testimoniare un’esperienza della memoria incisa nei nostri propri corpi, è sempre il principio. La nostra ossessione, esplorare e indagare questa esperienza variopinta che ci segna inevitabilmente, malgrado i miraggi che per momenti ci fanno credere che siamo spettatori. Non è semplice il cammino. Costa andare sempre più in basso e scoprire che siamo anche figli del vassoio d’alluminio, della borsa per la spessa, l’arte di arrangiarsi, il trucco. Il rattoppo, le briciole, l’abborracciatura, la frode, le minestre addensate con farina, i ragù “arricchiti”. Il sorso, il pizzico di.., lo spruzzo, il goccino, i manuali, il vento, la lotta, l’empietà… Siamo eredi di un linguaggio complice, conformato da parole, gesti ed azioni che ci unificano malgrado ciò che ci distingue. Ma abbiamo anche ereditato un linguaggio che permane. Per questo, …continuiamo a cercarti, terra… Continuiamo a lavorarti, poema… …continuiamo a cercarti, felicità…