Vibo, le dimissioni dell’assessore comunale Sciano’ sotto l’albero di Natale
Il gesto è da ritenersi eccellente. L’assessore comunale al bilancio, Giuseppe Scianò, ha preannunciato, per fine anno, le sue dimissioni dall’incarico a Palazzo “Luigi Razza”. A Natale i cittadini vibonesi, anche se aspirerebbero ad altro, si troveranno sotto l’albero le dimissioni dell’assessore Scianò. Sulla sua personalità e professionalità non abbiamo mai avuto il minimo dubbio. Sulle sue scelte in politica amministrativa sì e non ci siamo mai nascosti dietro il dito. - È quanto scrive i una nota Filippo Curtosi segretario provinciale aggiunto, Cisal di Vibo Valentia - Non crediamo che abbia colto di sorpresa molti l’idea dell’assessore Giuseppe Scianò di liberarsi del suo impegno nella giunta capeggiata dal sindaco Nicola D’Agostino. Per tanti il suo “annuncio” è apparso scontato.
Molte cose dette in conferenza stampa Scianò non può smentirle perché sono state contestate da tutti in passato e con atti. Chi ha buona memoria ricorderà, infatti, che la sua politica sulle consulenze, ad esempio, non è mai stata tollerata, proprio in funzione della grave situazione finanziaria esistente nelle casse comunali. Quanti, poi, i suggerimenti per rivisitare la politica del bilancio e renderne più agibile la gestione? Come si fa a condividerla oggi ? A dare, quindi, per buone tutte le sue iniziative ? Più volte la Cisal ha espresso i suoi dubbi e le sue legittime perplessità sul modo di manovrare il bilancio e non per presa di posizione ma soltanto perché sensibilizzato dal discutibile sistema utilizzato dal Palazzo per tentare di aiutare le casse comunali a sopravvivere alla tempesta della carenza di fondi e ai successivi effetti imposti dalla spending reweiv. - Prosegue Curtosi - E’ proprio sulla mancata attivazione della cultura della riduzione della spesa che Scianò e colleghi non hanno voluto che saperne se non in maniera assai ridotta e comunque ininfluente rispetto alle reali esigenze giornaliere.
Le sue preannunciate dimissioni non possono non essere apprezzate, così come la motivazione, la sua stanchezza, che ha spinto il “cassiere” di Palazzo “Luigi Razza” a pensare a discostarsi dalla pesante pratica dell’amministrazione della spesa comunale. Scianò, evidentemente, non vuole essere attaccato dalla malattia del secolo, lo stress, per cui, con garbo ed intelligenza, sceglie la più comoda e tranquilla strada della fine anticipata del mandato. La Cisal non ha mai mancato di evidenziare l’essenziale ruolo dell’assessore Giuseppe Scianò in un’amministrazione in cui avrebbe dovuto assumere la funzione guida di un programma, quello legato alla gestione del bilancio, che non poteva corredarsi di una serie di iniziative, soprattutto sul piano delle consulenze,ritenute insopportabili ed onerose per la tasca comunale.
Visto che l’attività comunale viene indicata come una tra le più trasparenti del Paese perché non viene pubblicato sui giornali il prospetto del bilancio di questi primi anni di gestione ? La Cisal è un sindacato autonomo che esercita la sua funzione con coraggio e determinazione, senza scheletri nell’armadio, puntando alla politica della trasparenza e del servizio. Gli appartiene la cultura della denuncia ma soprattutto quella della difesa degli interessi dei lavoratori e dei pensionati e la proposta. Ne sa qualcosa il segretario comunale Nicola Falcone che nei giorni scorsi, apprezzando una idea del sindacato sul Piano della Performance diffuso dall’Amministrazione comunale, ha risposto che “la richiesta avanzata dalla Cisal sarà inserita nel Piano della Performance 2013, la cui predisposizione inizierà nei prossimi giorni, avendo il Comune aderito al progetto Pon Performance del dipartimento della funzione pubblica”.
Quanto alla posizione del sindacato sul problema legato alla mancata approvazione del bilancio alla Provincia, premesso che non esiste alcun atteggiamento di protezionismo politico, la Cisal non ha condiviso la bocciatura dello strumento invitando, immediatamente, con una sua motivazione, tutta la classe politico amministrativa provinciale a rivedere i propri comportamenti e a non dimenticare che siffatta scelta non può che nuocere, ingiustamente, sulla pelle dei lavoratori e sull’incerto futuro che li attende. - Conclude Curtosi - Come dire che la Cisal, come nella responsabile scelta del suo leader nazionale Francesco Cavallaro, non ha mai difeso il Palazzo ma solo ed esclusivamente i lavoratori e le loro legittime istanze e necessità.