Provincia Vibo: bilancio di previsione non passa, manca numero legale
Il bilancio di previsione 2025-2027 della Provincia di Vibo Valentia, guidata dal presidente Corrado Antonio L’Andolina, non è stato approvato a causa della mancanza del numero legale in Consiglio. Dopo un acceso confronto politico durato oltre tre ore, l'aula è stata abbandonata dai consiglieri delle liste "Centro Destra per Vibo" e "Vibo al Centro Unica e legata nella concretezza". Si tratta di compagini che avevano precedentemente sostenuto politicamente il presidente L'Andolina.
La richiesta di dimissioni
Il dibattito in aula è stato avviato dal consigliere Alessandro Lacquaniti, che ha subito messo in discussione la stabilità politica del presidente. "È evidente che lei, presidente L’Andolina, non ha i numeri per andare avanti", ha affermato Lacquaniti, sostenendo che il presidente non avesse più il sostegno né in Consiglio provinciale né nell’Assemblea dei sindaci. Lacquaniti ha inoltre accusato il presidente di "rimanere attaccato alla sua poltrona" e di "pregiudicare atti importanti come la stabilizzazione dei Tirocinanti di inclusione sociale".
Sulla stessa linea d'onda si è espresso anche il capogruppo di Forza Italia, Vincenzo Pagnotta. "Lei, presidente, non ha più una maggioranza. Ne prenda atto e ne tragga le conseguenze, dimettendosi, per il bene amministrativo dell’ente", ha detto Pagnotta, subordinando l'approvazione del bilancio alle dimissioni di L’Andolina.
La replica del presidente
Il presidente L'Andolina ha replicato in modo deciso, rifiutando di cedere alle pressioni. "Non accetterò che l’approvazione del Bilancio sia subordinata a forzature sul mio ruolo o sulle mie decisioni", ha dichiarato. Ha spiegato di aver ascoltato le istanze di partiti e consiglieri, ma di non essere disposto a trasformare la presidenza in una "pedina sacrificabile". Ha concluso il suo intervento affermando di voler prendere ogni decisione "responsabilmente e in piena libertà", senza subire "diktat e condizionamenti".
Il tema dei tirocinanti
Un punto centrale del dibattito è stato la stabilizzazione dei 35 Tirocinanti di inclusione sociale (Tis), che da anni lavorano per l'ente. Ad inizio seduta, il consigliere Lacquaniti aveva richiesto la discussione di questo tema come "ordine del giorno aggiuntivo". Il consigliere Giampiero Calafati ha incalzato il presidente chiedendo "quali sono i provvedimenti formali adottati e la cornice, giuridico, economica e finanziaria individuata al fine della stabilizzazione dei tirocinanti".
Anche Antonino Schinella del Partito Democratico ha messo in evidenza la situazione. "È evidente che lei, presidente L’Andolina, naviga a vista. Questa situazione dei Tis va affrontata con serietà e senza tatticismi, ci sono in gioco 35 famiglie", ha ammonito, invitando il presidente a prendere decisioni "affinché questo ente possa essere amministrato".
Le voci dei consiglieri
A margine del dibattito, i consiglieri Lasorba e Lentini hanno commentato la situazione. "Oggi siamo venuti in Consiglio principalmente per votare il Bilancio, fondamentale sia per gli elementi tecnici e sia per la stabilizzazione dei Tis", hanno affermato. I due consiglieri hanno aggiunto che le questioni politiche "erano rinviabili" e che "alcune forze politiche hanno deciso diversamente e se ne assumeranno la responsabilità" per la mancata approvazione del documento finanziario.