Lavoro, dramma sociale degli stipendi ed incerto futuro di Occupazione e Servizi
Giornata nera, dunque, per l’occupazione in Calabria sul fronte forestazione e trasporto pubblico. In particolare in sciopero da questa mattina i dipendenti dell’Atam, la società che gestisce il trasporto metropolitano a Reggio. Dipendenti incrociano le braccia rivendicando non solo i diritti ad uno stipendio a fine mese (adesso sono due gli stipendi arretrati) ma soprattutto una prospettiva di crescita per una società che ha più crediti (14 milioni sono dovuti dalla Regione e 2 milioni e mezzo dal comune di Reggio) che debiti e che è responsabile di un servizio delicatissimo che coinvolge decine di migliaia di utenti, bambini studenti e cittadini di tutte le età. Un’azione che costa ai dipendenti Atam ben consapevoli, tengono a sottolineare, dei disagi arrecati alla comunità e della responsabilità del servizio che svolgono.
Tuttavia per quella stessa responsabilità rivendicano adeguata attenzione e serietà dalla classe politica. Qui non si tratta solo dei salari, ha ribadito Pasquale Laganà segretario provinciale Filt Cgil Reggio Calabria, ma del trasporto pubblico e delle condizioni adeguate in cui deve essere reso alla cittadinanza. Auspicata una crescita ed una ricapitalizzazione mentre pende la mannaia di un possibile dissesto finanziario che, colpendo il Comune reggino, si tradurrebbe in una riduzione drastica di servizi e posti di lavoro. In protesta per mancate retribuzioni anche i lavoratori del settore Forestazione che questa mattina hanno incontrato il vice prefetto Antonia Surace per perorare la loro causa. Un incontro da cui è disceso un impegno per sbloccare la situazione anche se i lavoratori, stanchi di queste difficoltà, non abbasseranno la guardia. Invocata anche una riforma coerente del comparto che invece continua a subire tagli. L’esasperazione delle famiglie è già in atto ed un clima di fiducia va ricostruito.