Cirò: nuove sale museali per alchimista Lacinio
Allestimento di nuove sale museali dedicate all’alchimista, teologo, filosofo e medico cirotano del XVI secolo Giano Lacinio. La Regione Calabria ha ammesso a finanziamento il progetto, redatto e presentato dal Comune, per la valorizzazione di questo ulteriore protagonista storico di Cirò e della Calabria. 15 mila euro è la somma totale finanziata e che rientra nel Fondo Unico per la cultura (FUC). Soddisfatto per la positiva valutazione della commissione ed il posto in graduatoria, il Sindaco Caruso ringrazia l’assessore regionale alla cultura Caligiuri che ha creduto da subito nell’ambizioso progetto che tende, ancora una volta, attraverso l’attento investimento culturale a valorizzare il borgo antico, l’immagine e la propensione turistica della Città del Vino.
Tra astronomia ed alchimia, la magia di Cirò. L’opera Di Giano Lacinio. È denominato così il progetto, la cui convenzione con la Regione Calabria è stata firmata ieri (martedì 18) a Lamezia, presso il Centro Agroalimentare dal sindaco Mario Caruso accompagnato dal dirigente di ragioneria Natalino Figoli.
Parte adesso la fase progettuale vera e propria che dovrebbe concretizzarsi entro il 2013. Con la figura di Giano Lacinio si arricchisce la rete museale cittadina. All'interno del Museo di Lilio nascerà una prima area dedicata al celebre Alchimista. Del resto, in tema di musei, Cirò vanta e continua ad investire su un primato lodevole: 3 musei su circa 3 mila abitanti! – Da quello Luigi Lilio, riformatore del calendario Gregoriano, al quale è dedicata un’intera area del Palazzo dei Musei a quello Civico Archeologico al Museo della Civiltà Contadina e del Vino. Tre preziose finestre sul tempo, letteralmente prese d’assalto in questi anni da turistici e scuole ed apprezzate dagli ospiti dei numerosi eventi di prestigio messi campo dall’Esecutivo Caruso in questi anni e nel 2012 ormai agli sgoccioli.
Siamo convinti che, soprattutto al Sud ed in Calabria, quella della cultura resti la strada più efficace nel medio e lungo termine – dice Caruso – per far conoscere ed apprezzare il territorio e, anche, per uscire in modo sostenibile e con forze proprie, dalla crisi in atto e che pare destinata a durare ancora molto. Continuiamo ad imprenditorializzare la cultura: un approccio ideale, un metodo concreto ed uno strumento utilissimo per favorire e sviluppare il turismo culturale e per creare occasioni locali di sviluppo che valorizzino le risorse, senza inventarsi nulla.
Dobbiamo far ripartire la nostra economia – continua – puntando su ciò che è sotto i nostri occhi e che per troppo tempo è stato sottovalutato. Abbiamo un patrimonio identitario che deve e può essere l’elemento trainante. Ce ne dobbiamo convincere tutti. In questo senso – conclude Caruso –l’esperienza di Cirò può rappresentare un caso positivo ed un esempio su cui riflettere.