‘Ndrangheta, progettavano attentato a caserma carabinieri, 6 fermi
I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno fermato sei pluripregiudicati, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. I sei, che operavano sull'alto ionio cosentino, nella zona di Trebisacce, avrebbero imposto tangenti a numerosi commercianti ed imprese edili, attraverso intimidazioni e attentati e con l'impiego di bottiglie incendiarie.
Le accuse sono di associazione mafiosa, estorsione aggravata, rapina, detenzione di esplosivi e danneggiamento. Il gruppo avrebbe anche progettato un attentato dinamitardo alla caserma dei carabinieri di Trebisacce. I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle ore 10,00 presso il Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza.
h 11:46 | I fermati di oggi, sull'alto ionio cosentino, sono Domenico Armentano, 36 anni, di Cassano Ionio, Francesco De Leo, 57 anni, di Plataci, Antonio Farina, 44 anni, di Amendolara, Giuseppe Lo Fiego, 57 anni, di Trebisacce, Federico Salmena, 56 anni, di Cassano Ionio, e Francesco Ugolini, 36 anni, di Trebisacce. Durante la conferenza stampa, tenuta nel Comando provinciale die carabinieri di Cosenza, è stato sottolineato che il gruppo era in effetti una vera cosca emergente dell'area, che strozzava il commercio locale.
A seguito delle pressioni dei militari su alcuni commercianti, per invitarli alla denuncia, il gruppo aveva organizzato un attentato dinamitardo alla caserma dei carabinieri di Trebisacce. Cosa che sarebbe emersa da alcune intercettazioni telefoniche. L'attentato sarebbe stato imminente. Da qui i fermi, disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I sei sono adesso nel carcere di Castrovillari.
h 12:22 | Il procuratore aggiunto di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ha diffuso stamattina un comunicato che riguarda i fermi di sei persone, pluripregiudicati, accusati di appartenere ad una cosca emergente della 'ndrangheta e che voleva effettuare un attentato dinamitardo alla caserma dei carabinieri di Trebisacce. "La DDA di Catanzaro ha inteso dare un forte segnale della presenza delle istituzioni nell'area di Trebisacce", si legge nella nota, "con un intervento rapido e deciso che mette fine ad ogni tentativo da parte dei fermati di radicare sul territorio una nuova organizzazione criminale per il controllo del pizzo nei confronti degli esercizi commerciali".
Nel comunicato si specifica che "preoccupante in particolare è il riferimento nelle conversazioni ad una strategia delle bombe che da anni e anni non si verificava più in quell'area e di cui loro stessi si compiacevano commentando gli attentati e le intimidazioni realizzate". E si precisa che il sindaco e il maresciallo dei carabinieri erano nelle mire del gruppo.