Primarie del Pd, il sindaco Manoccio si candida: in campo per il Pollino-Sibaritide
Il sindaco di Acquaformosa (Cosenza), Giovanni Manoccio, scende in campo per le primarie del Pd e lo annuncia con un comunicato stampa in cui afferma di rivendicare “il ruolo di rappresentante della zona del Pollino e della Sibaritide alle primarie del Pd del 29. Lo rivendico per storia – dichiara - e per appartenenza ad un territorio sempre all'avanguardia nell'elaborazioni politico-sociali. Nel Pollino si sono sviluppate nel corso degli anni le migliori idee di sviluppo ecosostenibile a partire dall'istituzione del Parco fino alla stipula dell'accordo di programma che ha coinvolto gli enti del comprensorio assieme a Cgil, Cisl e Uil. Il territorio del Pollino - dice Manoccio - è quello, unico in provincia, dove la raccolta differenziata supera il 50% in una Regione dove siamo fermi al 3%, è quello dove varie amministrazioni stanno gestendo in modo pubblico il servizio idrico, è un territorio dove in questi ultimi anni si sono sviluppate le battaglie contro il precariato e la disoccupazione, con particolare riferimento ai precari dell'Asp. Il Pollino è il territorio in cui negli anni 70 si è sviluppato l'insediamento industriale nella zona di cammarata, dove uomini e donne, operai e lavoratori, hanno trovato la loro autonomia dai vari "poteri politici", facendo diventare la zona momento oltre che di sviluppo economico anche di pratiche sindacali".
“Negli ultimi anni – prosegue il sindaco di Acquaformosa - le forze occulte della città capoluogo hanno bloccato tutte le iniziative che si sono sviluppate, la zona non ha avuto più rappresentanza politica, i partiti hanno fatto di tutto per dividere e per imperare. Ora dico basta a tutto ciò, voglio la giusta rappresentanza in questo territorio per farlo ritornare ai gloriosi e ruggenti anni 80. Per farlo c'è bisogno di un nuovo patto sociale, che partendo dall'elaborazione sindacale di questi anni consenta di sviluppare iniziative occupazionali basate sul turismo, sulla produzione agricola e sui saperi delle vecchie e nuove generazioni che in simbiosi, tradizione e tecnologia, potranno garantire la permanenza nei nostri territori. Tutto ciò sarà possibile - prosegue - solo se pensioneremo la vecchia classe dirigente e le primarie possono essere l'occasione buona. Lamentarsi poi, come al solito, non avrebbe alcun senso, anche questa volta la scelta e' tra l'area metropolitana che concentra a se tutte le economie e la periferia che di volta in volta perde i propri insediamenti, ospedali, scuole, servizi pubblici etc. Mi sono candidato - conclude - per rappresentare i luoghi di emarginazione, i disagi delle persone che lì risiedono. E se la gente lo vorrà, sarò al loro servizio”.