Antonio Marziale sul bimbo affetto da fibrosi rifiutato a scuola
“Se quanto denunciato corrisponde al vero, ci troviamo davanti alla metafora più assurda ed inconcepibile del sistema scolastico italiano”: è quanto sostiene il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, in riferimento al bambino di Montepaone Lido, respinto all’asilo perché affetto da fibrosi cistica, scambiata da una dirigente scolastica per malattia infettiva.
Per il presidente dell’Osservatorio: “A chi dirige una scuola è preclusa l’ignoranza. Scambiare una malattia genetica per una malattia determinata da agenti patogeni che entrano in contatto con un individuo basta e avanza per giustificare l’assoluta inidoneità al ruolo ricoperto”.
“Ne abbiamo abbastanza – incalza il sociologo – di una scuola che anziché essere agente di socializzazione per i bambini si rivela essere contenitore di soprusi ad ogni livello. I cittadini pagano le tasse per garantire ai bambini un’adeguata formazione ed è inaccettabile che uno dei servizi più importanti ed imprescindibili per una democrazia civilizzata venga quotidianamente svilito da accadimenti così grotteschi quanto drammatici”.
Il presidente dell’Osservatorio conclude: “Spero che la direzione scolastica regionale faccia chiarezza in tempi celeri e informi l’opinione pubblica dei risultati acquisiti. Un genitore ha il diritto di conoscere dove e in che razza di mani consegna i propri figli”.