Riunita a Catanzaro commissione emersione lavoro irregolare

Catanzaro Attualità

Prima giornata del 2013 caratterizzata da un lavoro intenso per la Commissione provinciale per l'emersione del lavoro irregolare che si è riunita oggi nella sala della Camera di Commercio. Alla riunione, presieduta da Filippo Capellupo, hanno partecipato i rappresentanti dell'Inps, Confesercenti, Confimpresa e Ufficio provinciale del lavoro. La commissione già dal mese di settembre sta portando avanti un'attività di animazione nelle scuole in cui ha distribuito delle schede i cui risultati saranno analizzati e resi noti nei prossimi mesi.

Sotto la lente di ingrandimento sono finite anche le problematiche connesse al mondo del lavoro soprattutto nel settore del commercio, con particolare riferimento al rapporto e alla convivenza nelle stesse zone urbane di centri storici e centri commerciali e centri storici.

La commissione ha poi esaminato le diverse sfaccettature di un fenomeno che penalizza fortemente il commercio, quello dell'ambulantato abusivo e non regolamentato. Un fenomeno che costituisce una criticità non solo per i commercianti che lavorano seguendo le regole, ma anche per tutti quei soggetti, per lo più extracomunitari, costretti a vendere per strada da altri soggetti che sul loro lavoro speculano e che fanno di loro dei nuovi schiavi. Altro punto all'ordine del giorno è stato lo studio di tutti i bandi che offrono oggi la possibilità di un avviamento al lavoro per i giovani e la necessità che l'informazione su questi si il più capillare possibile.

Per questo la commissione ha programmato in agenda una serie di riunioni sul territorio rivolte soprattutto ai giovani che stanno per finire gli studio e che vogliano entrare nel mondo del lavoro in maniera autonoma o con un'esperienza di lavoro qualificante. La commissione ha poi assunto l'impegno di promuovere un incontro con l'ordine dei giornalisti a cui seguirà la stesura di un documento da inviare a tutti gli editori calabresi al fine di sensibilizzare le imprese a non opporre ritardi all'adozione delle legge sull'equo compenso riservata ai collaboratori e ai dipendenti di tutte le testate.