Crimini minorili, Marziale: “sottovalutazione o colpevole indifferenza degli adulti”
"La conclusione delle indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Catanzaro nei confronti di 4 adolescenti di Lamezia Terme accusati di stalking ed estorsione ai danni di alcuni coetanei deve scuotere la coscienza civica collettiva”: è quanto sostiene il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia.
“Un ragazzo per diversi mesi minacciato di morte e costretto a rubare oggetti nella sua abitazione per portarli ai suoi aguzzini e una bambina derisa, picchiata, presa in giro in maniera sistematica e molestata sessualmente – spiega il sociologo – non sono da considerarsi vittime di bullismo, ma di criminalità minorile che in Calabria può diventare un boomerang, vista e considerata la pervasività delinquenziale sul territorio”.
Per Marziale: “Occorre che ciascun adulto si faccia carico di rapportarsi ai bambini e agli adolescenti con atteggiamenti sociali esemplari, a cominciare dai genitori. E’ il nucleo familiare l’avamposto della società ed è in quell’ambito che i minori attingono per elaborare la propria identità sociale, così come a scuola. Ma è la società intera che deve incaricarsi di badare alle eventuali distorsioni comportamentali dei soggetti in età evolutiva, senza sottovalutare e soprattutto senza paura di ritrovarsi davanti a qualche errore educativo che può normalmente capitare”. Il presidente dell’Osservatorio conclude: “Quanto accaduto non è che l’iceberg di una realtà minorile che quotidianamente registra minorenni contro minorenni nella totale sottovalutazione o, peggio ancora, colpevole indifferenza degli adulti”.