Abramo incontra i cittadini di Corvo
La difesa della città prima di tutto e anche oltre i colori politici di appartenenza: Sergio Abramo si presenta ai residenti del rione Corvo chiedendo loro collaborazione per poter intervenire in modo efficace, ma anche tempestivo, sui problemi presenti sul territorio. “Considero indispensabile il rapporto con i cittadini – ha detto durante l’incontro -. Nei mesi in cui sono stato alla guida del Comune ho lavorato ininterrottamente, mai meno di tredici o quattordici ore al giorno. La mia porta è aperta a chiunque voglia incontrarmi, a chiunque voglia sottopormi qualunque tipo di disagio. E’ necessario che io conosca criticità e problemi per poter intervenire e la mia volontà è di risolvere tutte le difficoltà dei cittadini. Nella mia prima campagna elettorale era impensabile riunire un gruppo di persone che interloquisse direttamente con il sindaco perché, di fatto, la gente non lo aveva mai visto andare per i quartieri. Nel 2001 io fui il più votato d’Italia, risulta evidente che qualche risposta io l’abbia data, ma soprattutto iniziai a essere presente nei quartieri e a costruire un rapporto diretto con la gente. E’ quello che voglio e che chiedo ancora oggi a gran voce”.
“Sono arrivato al Comune a maggio, trovandolo in una situazione economicamente disastrosa – ha spiegato Abramo -. Abbiamo avuto il coraggio di fare delle scelte e siamo riusciti a rientrare nel Patto di stabilità in soli cinque mesi. Il motivo per cui sono ritornato e per cui ho fortemente voluto nuovamente vestire i panni da sindaco è che, a mio avviso, un uomo che ha dato e che avuto dalla città quello che io ho avuto dai catanzaresi deve intervenire quando le cose vanno male. Il motivo vero e unico è che io voglio bene alla mia città”. Un lavoro mai interrotto, nonostante il fermo imposto dalla sentenza del Tar, quello svolto da Sergio Abramo in questi sessanta giorni: “Anche se in queste settimane sono stato un semplice candidato, non sono stato fermo un attimo e ho mandato avanti tutti i progetti che erano stati programmati. Questo perché voglio evitare rallentamenti al nostro rientro e da giorno 21 gennaio riprenderemo quel cammino virtuoso che siamo stati costretti a interrompere”. Sergio Abramo parla dei giovani, del loro futuro, della possibilità che gli è dovuta di sentirsi realizzati. “Quello che manca nella nostra città oggi è la produzione – ha concluso -. Oltre a riqualificare Catanzaro con le opere pubbliche, dobbiamo chiederci quale sarà il futuro dei nostri ragazzi. Il loro futuro e la loro realizzazione dovranno essere per noi una prerogativa assoluta ”.