Campanella: “Chiederò che Paolo Furgiuele venga ricordato nel cimitero dei giusti"
Chiederò che Paolo Furgiuele venga ricordato nel cimitero dei giusti a Gerusalemme: ha salvato una vita e chi salva una vita, secondo la tradizione ebraica, salva il mondo intero. Lo afferma in una nota il giornalista Mario Campanella che sta scrivendo un libro, La razza umana, sulla storia del calabrese omosessuale iscritto al Pnf che ospitò in gran segreto un giovane ebreo aiutandolo a non finire al campo di internamento di Tarsia. Immagino che tanti italiani abbiano agito cosi – dice Campanella- e trovo in questa persona l’icona del fascismo anarchico, assolutamente antitetico all’arianesimo nazista, alla retorica di regime .
Paolo Furgiuele viveva in maniera pudìca la sua omosessualità ma certo non se ne vergognava –prosegue il giornalista. Nemmeno la gente del posto lo considerava un “abietto”: per molte cose, paradossalmente settant’anni fa, anche nella Calabria rurale , erano più avanti di oggi.