Cava abusiva: CfS interrompe l’attività estrattiva sequestrando mezzi e materiale accumulato
Un terreno privato, con il pretesto di effettuare una sistemazione agraria, è stato oggetto di prelievi ingenti di materiale inerte creando di fatto una cava a cielo aperto. L’episodio è avvenuto la fine della scorsa settimana, in località ”Gips” in agro del comune di Castelsilano (KR), all’interno di un fondo privato che costeggia il fiume Neto.
Le indagini che da giorni portavano avanti gli agenti del CfS di Santa Severina, attraverso rilievi e appostamenti, hanno portato alla luce le responsabilità dell’impresa “Euro Beton” di Rocca di Neto che con l’ausilio di un escavatore e diversi camion, prelevava il materiale e lo trasportava in un cantiere di lavorazione inerti, nei pressi della Statale 107, di proprietà dell’impresa stessa. Dall’esame degli atti in possesso dell’impresa, gli agenti della forestale non hanno trovato alcuna documentazione che ne comprovasse la liceità dell’attività estrattiva compiuta. Pertanto la stessa veniva interrotta procedendo al sequestro dei mezzi trovati nell’area oggetto di scavo, un escavatore e un camion, e 50 metri cubi di materiale inerte accumulato pronto ad essere trasportati in cantiere.
I responsabili, identificati nell’amministratore unico dell’impresa e due dei suoi dipendenti, venivano deferiti all’autorità giudiziaria, in concorso di persona, non solo per la violazione alla normativa urbanistico-edilizia, ma anche per deturpamento di bellezze naturali, considerato che l’area interessata dai lavori ricade in zona oltremodo vincolata in quanto ricade in protezione speciale (ZPS) e rientra in area (SIC), sito di importanza comunitaria, nonché a rischio inondazione secondo quanto previsto dal Piano di Assetto Idrogeologico Regionale (PAI). Considerata la vulnerabilità ambientale della zona sono stati informati di ciò anche il Sindaco del Comune di Castelsilano, l’Autorità di Bacino di Catanzaro e il Presidente della Giunta Regionale.