L’appello di “Terre libere” a partiti e candidati: “Impegno per Rosarno, o non vi votiamo”
Rosarno (RC). “Senza il vostro impegno per Rosarno, non vi voteremo”. Chiaro e senza fronzoli, l’appello lanciato dall’associazione Terre libere (e dal suo sito web) per dare visibilità e, possibilmente, una soluzione all’eterna questione dei braccianti extracomunitari della Piana di Gioia Tauro. Sfruttati biecamente, costretti a stare in ghetti come una volta l’ex Cartiera, poi la Fabiana e mille altri…, gli stranieri impiegati in agrumicoltura scontano ancòra l’incapacità delle istituzioni locali & nazionali di trovare una mediazione degna di questo nome tra flussi di migranti e controllo, anomalie di mercato che piegano i produttori locali e mera dignità umana, “non pervenuta” in luoghi assurdi come l’ex Rognetta o l’Opera Sila che fu. E la tendopoli di San Ferdinando, tra eternit e tetti di plastica, non ha certo sciolto i nodi per i suoi mille ospiti che vivono al freddo in condizioni d’estrema precarietà.
“E’ scoraggiante chiedere l’ennesimo intervento-tampone, a 3 anni dalla rivolta contro violenza mafiosa & sfruttamento”, osservano gli operatori sociali, nell’appello rivolto ai leader delle principali forze politiche impegnate nelle elezioni del 24 e 25 febbraio. Ma Rosarno è una “questione chiave” per l’intero Paese, “una vergogna per l’umanità” la definì una volta un bracciante africano, ricordano a Terre Libere. “A tutti i candidati: non vi voteremo, in mancanza di un impegno concreto in campagna elettorale”, si legge sul sito Internet dell’associazione, ma anche sui social network che hanno massicciamente contribuito a diffondere l’appello per richiedere a Viminale e Regione Calabria l’urgente invio di fondi per una sistemazione “degna di questo nome” per i braccianti agrumicoli di Rosarno.