L'appello di Corbelli su neonata morta dopo il parto
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia un nuovo gravissimo caso di malasanità reso noto, con una lettera recapitatagli, da una giovane donna calabrese che ha perso, dopo il parto, la sua bambina e rivolge, per questo, pesanti accuse agli operatori sanitari". Corbelli rende noto il testo della missiva pervenuta e chiede al presidente della Regione e responsabile della sanita' calabrese, Giuseppe Scopelliti, di "fare piena luce e giustizia su questa nuova gravissima e drammatica vicenda di malasanità". Scrive la giovane donna a Corbelli. "Mi chiamo ? (per motivi di privacy il nome non viene divulgato nella nota), ho 35 anni e ho subito in un ospedale calabrese un aborto terapeutico alla 22 settimana di gravidanza. Ho purtroppo subìto e assistito a gravissime violazioni deontologiche e all'assenza di qualsivoglia senso di umana pieta'. Mi e' stato indotto il parto per 3 lunghi giorni, la bimba sopravviveva a tali terribili pratiche come confermato dalle ecografie cui venivo costantemente sottoposta. Quando poi sopraggiunge il travaglio e la bimba era ancora viva sono stata lasciata nella camera di corsia nella quale ero ricoverata insieme ad altre 5 degenti e cosi' avveniva che il travaglio si consumava nell'orario per altro delle visite dei parenti con un folto pubblico che assisteva al mio strazio. Ma soprattutto il personale paramedico di turno (che ho visto solo in quest'occasione) mi faceva indossare un "pannolone " e riferiva testualmente a mia mamma, lì presente :"suonate quando lo espelle".. come se mia figlia fosse un escremento, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi sola ad affrontare senza alcun assistenza o direttiva se non quella delle altre degenti che dividevano con me la camera. E cosi' e' tristemente accaduto che la vita della mia bimba si e' consumata nel buio di un pannolino. Mi chiedo: il personale medico e paramedico non ha obbligo di intervento di assistenza nonche' quello di rianimare ogni vita umana? Chi mai sapra' quali fossero le condizioni di mia figlia nel momento in cui e' venuta al mondo visto che giaceva in un pannolino? Io non ho scelto di abortire, non mi e' stata data alternativa alcuna all'interruzione di gravidanza perche' la mia bimba era affetta da una grave patologia. Ma se anche fosse vissuta solo qualche ora, la mia bambina, non avevo io, sua mamma, il diritto di accoglierla e loro medici e affini il dovere di assisterla? A seguito del parto avvenuto senza alcuna assistenza o monitoraggio ho subito un aggravamento di problemi circolatori pregressi che mi ha provocato un trombosi venosa profonda all'arto inferiore sinistro".