Comunità montane, Talarico (Idv) affrontare subito la questione
“Inaccettabile che centinaia di dipendenti non si paghino lo stipendio da sette mesi. Il dramma che stanno vivendo centinaia di lavoratori delle Comunità montane è uno specchio eloquente dell’incapacità della Giunta regionale di risolvere i problemi di questa regione. – Lo scrive in una nota stampa Mimmo Talarico Consigliere Regionale della Calabria, Gruppo consiliare Idv - Tra ipotesi di riforma farlocche ed inerzia pura e semplice, il caso degli enti montani calabresi sta assumendo sempre più contorni esplosivi: i lavoratori non ricevono più lo stipendio da sette mesi, poiché gli ultimi trasferimenti della Regione hanno coperto il fabbisogno fino ad agosto scorso.
Dalla giunta regionale fanno sapere che sarebbero state stanziate tre mensilità del 2013, dichiarando anche che per il 2012 è stato saldato tutto. Dalle informazioni in nostro possesso le cose non stanno così, anche perché le cifre indicate per quell’annualità, tra stipendi e spese di funzionamento, non coprono assolutamente il fabbisogno complessivo, stimato in oltre 15 milioni di Euro.
Anche per il 2013, al netto dei ritardi nei pagamenti, lo stanziamento è assolutamente insufficiente: i 7,5 milioni di Euro previsti in bilancio non coprirebbero nemmeno sei mesi di stipendi. Poi c’è da capire se si tratta di impegni di spesa o di liquidazioni, che, com’è noto, non sono la stessa cosa. L’ultima volta tra impegni e liquidazioni sono passati più di sei mesi.
La verità è che di questo settore la Giunta regionale non si è mai voluta occupare seriamente. Eppure una recente norma introdotta dal governo Monti, intesa a razionalizzare la spesa nel comparto pubblico, ha stabilito l’obbligatorietà delle unioni comunali per la gestione associata dei servizi e che tali unioni, in territorio montano, o dove insistono comunità montane, debbano assumere il profilo di “Unioni comunali montane”. È da qui che bisogna ripartire per un riordino di tali enti, ai quali, come da molto tempo si dice, si dovrebbero conferire anche funzioni, dirette o delegate, in materia di forestazione.
I problemi vanno affrontati, insomma, senza procrastinarne la soluzione. Le Comunità montane non possono più rimanere in una terra di nessuno, senza risorse e senza nuove norme che ne disciplinino le funzioni”.