Vibo, il Comune premia i dirigenti “virtuosi ”. La Cisal: alla faccia dello spending review
“La Giunta dei Fratellli d’Italia, di Palazzo Luigi Razza, alla faccia della politica dello spending review e di quel che potrebbe importare alla Corte dei Conti, sempre vigile a quel che accade tra i numeri del governo della cosa pubblica vibonese, aumenta la indennità di posizione a quattro dirigenti, per “….troppo lavoro e responsabilità” e crea un precedente pericoloso. Quale? Quello che legittimamente potrebbe rivendicare, ugualmente, ovvero per lo stesso motivo, un qualsiasi dipendente. La sfrontatezza del provvedimento, al cospetto di una situazione economico amministrativa che non è mai sfuggita alla stessa Corte dei Conti, la dice lunga e spiega anche quanto sia distante la cultura della prudenza dagli atteggiamenti dei Fratelli d’Italia guidati dal sindaco Nicola D’Agostino. La scelta di quest’ultimo, e di chi ne sostiene il programma, rappresenta una vera e propria sfida alla miseria che circola da più parti e negli strati più derelitti della popolazione”.
E’ quanto si legge in una nota di Filippo Curtosi della segreteria provinciale della Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori) di Vibo Valentia, nella quale si puntualizza, inoltre, come “Quel che avvilisce è l’arroganza con cui viene esercitata ogni forma di potere di fronte al cittadino inerme ed impotente, costretto a prendere atto della politica del bello e del cattivo tempo gestita dalla giunta D’Agostino, senza profferire parola. E’ questa la risposta di chi governa la città capoluogo di provincia avvilita dal cattivo stato di salute in cui versa il territorio. Anzicchè darsi da fare per propiziare nuovi posti di lavoro, anche a tempo o a progetto, la giunta dei Fratelli d’Italia attua la strategia della “premiazione” per chi lavora troppo, allontanandosi sempre di più dall’idea di pensare ad un sistema capace di creare occupazione, soprattutto per i giovani”.
“Più che tempi di spending review – continua Curtosi - per i Fratelli d’Italia che governano la cosa pubblica vibonese è tempo di meritocrazia, come se le nubi sul dissesto che minacciano da tempo il cielo sopra Palazzo Luigi Razza si fossero diradate. Ci vuole coraggio per accogliere le istanze di chi si fregia già di uno stipendio di dirigente, senza pensare al precario stato dell’intera economia che caratterizza l’Ente”.
“Cosi come ci vuole incoscienza a non tenere in mente che le casse comunali sono state e continuano a rimanere sotto “inchiesta” e che le continue ammende a fare attenzione – conclude la nota - rappresentino solo acqua calda”.