Comune Vibo, la Cisal a sostegno di Nosdeo
"Il sindaco della città Nicola D’Agostino aggiunge una nuova perla alla sua collana delle delusioni che è riuscito a collezionare nel corso di questa consiliatura comunale che volge al termine". E' quanto si legge in una nota della Cisal.
"Una perla - continua la Cisal -che ben si incastona nel ricco mosaico della sua avvilente e assurda amministrazione della cosa pubblica a Palazzo “Luigi Razza”, sfociata nel dissesto amministrativo ed in una impopolarità politico amministrativa senza precedenti nella storia di questa città.
Il primo cittadino realizza la sua “prodezza” e la “dedica”, si fa per dire, ad un dipendente, il giornalista Antonello Nusdeo, finito nel suo mirino e, prima ancora, in quello della sua più diretta collaboratrice, per aver osato “primeggiare” nell’espletamento del suo lavoro di addetto stampa svolto alle dipendenze dell’Amministrazione comunale.
Un compito, quest’ultimo, che evidentemente ha mandato in bestia il sindaco che non ha trovato di meglio che far confezionare, alla fine della sua “brillante” conduzione amministrativa, un faldone con scritto sul frontespizio”avvio di procedimento disciplinare nei confronti del dipendente Antonello Nusdeo”.
Quali sono le essenziali motivazioni che hanno indotto il primo inquilino di Palazzo Luigi Razza a non dormire più la notte per dedicare il suo pensiero ad Antonello Nusdeo ?
La ricerca, ad onor del vero, non si presenta affannosa essendo alla portata di tutti ed anche perché sta tutta nel fatto che la sua più diretta collaboratrice, che non ha brillato anch’essa nel corso della fallimentare gestione amministrativa per capacità professionali ed intraprendenza , un bel giorno ha deciso che il dipendente Antonello Nusdeo, tra le altre cose, era troppo “appariscente” nelle conferenze stampa organizzate al Comune per cui ha deciso di investire immediatamente del problema il sindaco.
Da qui l’invito al sindaco ad assumere consequenziali decisioni: ovvero la proposta di avviare una procedura capace di portare al licenziamento.
Sindaco e collaboratrice, però, nell’esame del faldone Nusdeo dimenticavano che lo stesso Antonello Nusdeo, scritto all’Ordine dei Giornalisti e per gli effetti della legge 150 del 2000 aveva tutto il diritto di essere nominato, ufficialmente, responsabile dell’ufficio stampa del Comune, in quanto unico, tra i dipendenti, con la tessera professionale in tasca..
Il tutto tenuto conto che l’Amministrazione comunale proprio perché vittima della cultura del dissesto non poteva concedersi il lusso di procedere ad una consulenza esterna per affidare l’ufficio stampa ad un giornalista esterno all’Amministrazione.
Una sorta di diritto calpestato per Antonello Nusdeo con l’aggravante delle intimidazioni e della persecuzione.
Crediamo che nessun lavoratore, ne tampoco Antonello Nusdeo, potesse tollerare di essere seguito e fotografato, fuori dal palazzo e dal posto di lavoro, in orari che non avevano niente a che dire con quello dello svolgimento del servizio.
Per il sindaco e la sua collaboratrice l’arrivo del sabato mattina, data in cui veniva licenziato “Il Vibonese”, il settimanale che Antonello Nusdeo ha curato prima come direttore ed oggi come collaboratore, rappresentava un vero e proprio incubo se è vero che fino a quando non interveniva lo sfoglio e quindi la lettura del giornale c’era in entrambi lo spauracchio che si potesse scrivere di loro e delle continue “bravate” amministrative.
La Cisal denuncia fortemente l’abuso di ufficio espletato dal sindaco e dalla sua collaboratrice e conferma il suo massimo sostegno all’avviata e legittima attività di controdeduzioni messa in campo dal dipendente Antonello Nusdeo che godrà della totale ed incondizionata stima del sindacato, a partire dall’autorevole e convinta solidarietà espressa già al suo indirizzo dal Segretario Generale Franco Cavallaro.
Nella sua qualità di iscritto al Sindacato e di componente la Rsu del Comune di Vibo Valentia in rappresentanza della Cisal, Antonello Nusdeo sarà sostenuto nella vicenda in tutte le sedi e con tutti i più adeguati strumenti legislativi.
In risposta alla assurda, illegittima, vuota, violenta ed ingiustificata accusa portata avanti dall’Amministrazione comunale, la Cisal invita il sindaco a ritirare i procedimenti disciplinari richiesti per il dipendente Antonello Nusdeo perché nello specifico contengono l’avvio di un percorso di abuso ed autoritarismo che mal si concilia con la inderogabile necessità di mantenere un rapporto di sana e civile collaborazione con il dipendente comunale.
La vicenda Nusdeo apre un capitolo amaro, sorprendente e di straordinaria incredulità sui comportamenti che un pubblico amministratore non può minimamente intraprendere nei confronti di un dipendente e per il quale viene avviata una procedura considerata, nei suoi effetti, la richiesta di un’anticamera al licenziamento.
Antonello Nusdeo ritiene ancora di essere vittima di vera e propria persecuzione anche attraverso l’avvio di svariati procedimenti disciplinari culminati in sanzioni consistenti innanzitutto nella sospensione del servizio e conseguente privazione della retribuzione.
La Cisal invita, altresì, il sindaco ad assumere tutte le necessarie precauzioni per sospendere con effetto immediato dall’incarico la dirigente del Personale che ha sollecitato la richiesta di provvedimento per Antonello Nusdeo in quanto nella sua iniziativa si identificano, tra l’altro, l’abuso di ufficio, la persecuzione e l’offesa alla dignità professionale del dipendente.
Diversamente - conclude - verranno assunte le più clamorose iniziative a sostegno della correttezza professionale di Antonello Nusdeo".