Vibo, la Cisal motiva la proposta di scioglimento del consiglio comunale
"Il sindaco e la giunta dopo l’insuccesso ed il fallimento totale della gestione politico amministrativa della cosa pubblica attendono l’insurrezione popolare per lasciare le fin troppo comode poltrone del potere di Palazzo “Luigi Razza” ? Con gli odierni comportamenti si incita la popolazione verso l’esasperazione?". E' quanto scrive Filippo Curtosi, segretario provinciale aggiunto della Cisal.
"Riteniamo - continua la nota - che non possa portare verso reazioni diverse l’odierna assurda e cattiva ingovernabilità della giunta D’Agostino arrivata al capolinea di un percorso deludente e avvilente della cosa pubblica.
La giusta e opportuna richiesta di dimissioni della maggioranza proveniente da più fronti e non solo politiche spiega la gravità della situazione e l’insostenibilità di un sistema che fino ad oggi ha creato disagi, difficoltà, danni e malumore oltre che sofferenze di varia natura alla stessa popolazione.
Anche se giunta in notevole ritardo rispetto all’incalzare degli eventi la convinzione delle forze di opposizione di dover pigiare il piede sull’acceleratore nella richiesta di dimissioni costituisce un inevitabile e concreto motivo per invitare alla più seria riflessione tutto il Consiglio Comunale.
L’odierna delusione derivata dagli effetti scaturiti dalla più cattiva gestione del dopoguerra si legge sul volto dei cittadini tutti dove è anche marcata la certezza che per la prima volta Vibo Valentia tocca il fondo e si pone all’attenzione dello scenario regionale come città ferita nel suo più profondo orgoglio.
E’ fortemente significativo che fino ad oggi nessun cittadino abbia avuto voglia di rimproverare all’amministrazione comunale la propria incapacità di interpretare, affrontare e risolvere i problemi più importanti che hanno travagliato il territorio.
La recente intimazione del Prefetto Giovanni Bruno che ha minacciato la sua destituzione in ordine alla disastrosa condizione igienico sanitaria e ambientale non lascia scampo e spiega quanto sia inderogabile la necessità di garantire ai cittadini vibonesi un’amministrazione stabile e governabile.
La diffida è pesante. In altri tempi di fronte a questo tipo di situazione un sindaco non ci avrebbe pensato due volte a rassegnare le dimissioni.
Ma Nicola D’Agostino, a cui gli riconosciamo un invidiabile potere assorbente, tiene duro e quel che peggio non nasconde la sua ambizione di riconferma per la prossima consiliatura.
La città resta allo sbando. Se dovessimo promuovere un referendum su come è stata gestita la cosa pubblica a Vibo Valentia quasi sicuramente la sua attività o inattività verrebbe bollata dalla stragrande maggioranza.
Noi pensiamo che la città in questo momento così disastroso guarda con grande attenzione al comportamento del Consiglio Comunale che ad avviso della Cisal non ha altre possibili alternative se non quella del suo scioglimento.
Anche nel più recente passato abbiamo motivato la richiesta di dimissioni dell’attuale giunta.
Oggi pensiamo di andare oltre ed insistiamo sulla opportunità dello scioglimento del Consiglio Comunale convinti che con Nicola D’Agostino hanno fallito l’obiettivo anche le forze politiche di opposizione protagoniste di timide contestazioni e mai utili per evidenziare l’incredibile disastro che ha portato prima al dissesto e poi allo stesso fallimento della politica".