Crollo del fortino napoleonico, la soluzione di Cerillae
Destinare somme già concesse dalla Regione Calabria e parte degli stipendi degli amministratori comunali di Diamante per ripristinare il muro del fortino napoleonico crollato a Cirella lo scorso 13 febbraio. È il nocciolo della proposta che l'associazione culturale Cerillae ha avanzato agli enti calabresi interessati al recupero del prezioso bene architettonico. Il tutto convocando con urgenza una Conferenza dei servizi a cui far partecipare il privato, Comune, Provincia e, Regione e le soprintendenze calabresi.
Ma servono somme di denaro. E subito. Ecco allora che l'associazione propone al Comune di Diamante di utilizzare anche solo parte dei 150mila euro ottenuti dalla Regione per il recupero del convento dei Minimi richiedendo a Catanzaro una variazione d'uso del finanziamento. Alla somma così eventualmente ottenuta, si dovrebbero aggiungere 50mila euro frutto di rinunce degli assessori di Diamante alle loro indennità. Una manovra già fatta in passato per riparare il Lungomare nuovo. Secondo la Cerillae si potrebbe così partire rapidamente, e con una somma prossima ai 100mila euro, per i lavori di progettazione, messa in sicurezza e ripristino del muro crollato.
“Si può fare”. Ne è convinto il presidente Francesco Errico, che sostiene di aver ricevuto parere favorevole per l'utilizzo di parte d elfninaziamento regionale direttamente dall'assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pino Gentile. Infine, secondo l'associazione culturale, interventi sono urgenti su gran parte del patrimonio storico-architettonico di Diamante. In particolare ai Ruderi di Cirella “Che – scrive Errico – stanno letteralmente cadendo a pezzi. Serve una commissione scientifica, composta da esponenti di maggioranza e minoranza, esperti di altri enti e rappresentanti autorevoli della società civile per – conclude Errico – proporre e realizzare progetti di salvaguardia e recupero del nostro patrimonio”.