Polistena, intimidazioni al Pdci e alla famiglia Tripodi. Il Comune in Consiglio straordinario

Reggio Calabria Attualità

Polistena, intimidazioni al Pdci e alla famiglia Tripodi. Il Comune in Consiglio straordinario

Il Comune di Polistena, dopo l'intimidazione mafiosa subita dalla sezione locale del Pdci e dai suoi dirigenti oltre che dalla famiglia Tripodi, si è riunito in un Consiglio straordinario aperto anche al pubblico, al termine ha di ribadito la sia ferma condanna per l'accaduto, nonché la piena solidarietà e vicinanza famiglia Tripodi e al Partito dei Comunisti Italiani di cui sono dirigenti Girolamo, Michelangelo Tripodi e Michele Tripodi.

Qui di seguito riceviamo e pubblichiamo il testo integrale dell'ordine del giorno della seduta del 21 maggio:

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Alla presenza del Sindaco, della Giunta, di tutti i consiglieri di maggioranza, del Dirigente del locale Commissariato di Polizia, del Comandante della stazione dei Carabinieri di Polistena, della Polizia Provinciale, dei Vigili Urbani, di molti Sindaci ed autorità istituzionali, di associazioni che operano per l'affermazione della legalità e contro la mafia;
Registrata la grave ed irresponsabile assenza delle minoranze, che dopo avere schiamazzato paroloni senza nessun fondamento, hanno ritenuto di spaccare il Consiglio Comunale sul problema della lotta alla mafia preferendo affiggere manifesti falsi e inopportuni poco prima della seduta del Consiglio;
Dopo una lunga, articolata e dettagliata discussione, attentamente seguita dalla Forze dell'Ordine, dalla quale sono emerse circostanze e fatti utili a chiarire diverse questioni, non ultima quella degli appoggi mafiosi a talune liste impegnate nella campagna elettorale;
Ravvisato il comune intento, di istituzioni, cittadini, società civile, di respingere ogni tipo di campagna diffamatoria e strumentale, lesiva della dignità del Sindaco, dell'Amministrazione e dell'intero Consiglio Comunale, e dell'immagine di Polistena;

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che:

- Il giorno 11 maggio alle ore 12.10, convocato presso il locale Commissariato di Polizia di Polistena, è stata notificata al Sindaco neoeletto, nella sua veste di segretario della locale sezione del PdCI, un avviso per gli "accertamenti tecnici irripetibili" da eseguire su di un plico postale che doveva essere recapitato il 17 febbraio all'indirizzo del PdCI di Polistena, ma opportunamente intercettato e sequestrato dalla Questura di Catanzaro il 1° marzo 2010 presso il centro regionale di smistamento della posta;

- Eseguiti gli accertamenti in data 18 maggio, il contenuto del plico mai giunto a destinazione si è scoperto una lettera minatoria recante minacce di morte e tre cartucce calibro 12 a palla unica indirizzate contro tre massimi dirigenti del PdCI: Girolamo Tripodi ex parlamentare e componente della Commissione antimafia, Michelangelo Tripodi all'epoca dei fatti Assessore regionale e candidato alle regionali, e Michele Tripodi all'epoca candidato a sindaco, ma Assessore Provinciale e segretario di sezione in carica;

- Nei giorni scorsi è stata data notizia al Consiglio Comunale dei gravi accaduti che pur generando generale disapprovazione, hanno lasciato una scia di lunghe polemiche;

- Si è ritenuto pertanto di discutere della grave situazione determinatasi al'indomani della notizia dell'intimidazione, stavolta convocando un Consiglio Comunale aperto agli interventi del pubblico, ed invitando a parteciparvi non solo i consiglieri ma anche i partiti, i sindacati, le associazioni, le forze sociali, i rappresentanti di categoria, i Sindaci, e le massime autorità ed istituzioni del territorio;

Constatato che:

- Tale episodio minatorio, tipicamente mafioso, è ancora più grave se si pensa che nell'intento degli autori vi era certamente quello di condizionare pesantemente la campagna elettorale in vista delle elezioni del 28 e del 29 marzo;

- Non è la prima volta che la sezione del PdCI subisce intimidazioni tipicamente mafiose, nel 2003 infatti furono depositati un mazzo di fiori secchi ed alcuni proiettili dinanzi l'ingresso della sezione;

Valutato che:

- Negli anni precedenti alcuni amministratori sono stati colpiti da atti minatori di identico tenore, che però hanno sempre generato repulsione collettiva e l'unità delle forze politiche sociali nell'esprimere ferma condanna e riprovazione;

- A Polistena, esistono molte realtà associative che operano per affermare la legalità, nel sociale, in cooperazione attraverso azioni di integrazione lavorativa dei giovani, azioni di contrasto al racket ed all'usura, attività di gestione dei beni confiscati alle mafie;

Ritenuto che:

- la storia antimafia del Comune di Polistena, costruito con la vigilanza della polizia sul cantiere, la forza di contrasto delle istituzioni civili e democraticamente costituite all'avanzata delle cosche mafiose, si sono consolidate nel tempo ed affermate in più occasioni come nella Giornata dell'Impegno e della Memoria del 21 marzo 2007;

- L'articolo 2 dello Statuto del Comune di Polistena definisce l'impegno antimafia del Comune come "inderogabile impegno culturale ed operativo a tutela della comunità";

- Questo patrimonio di legalità che unisce tutte le estrazioni, di cultura laica e cattolica, politica ed apolitica, non può essere calpestato da affermazioni false, gratuite e molto gravi, che non producono altro effetto se non quello di accrescere le divisioni, di infangare una comunità intera che per la sua stragrande maggioranza vive nell'onestà e con la cultura del lavoro infusa;

Accertato che:

- La nuova Amministrazione Comunale di Polistena è stata eletta dal popolo in modo democratico, e sia nel suo programma elettorale, che nelle sue linee programmatiche approvate nell'ultimo Consiglio Comunale, ha inserito al primo punto la difesa della legalità e la lotta alla mafia;

- Uno dei primi atti della nuova Giunta Comunale è stato quello di procedere senza indugi alla risoluzione di un contratto di lavori in corso, a seguito di una comunicazione della Prefettura che poneva dei problemi di "salubrità" di un'impresa colpita da misura interdittiva in altro procedimento;

- Nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale sono stati destinati due beni confiscati, di cui uno ancora privo di destinazione, per la collocazione del Commissariato di P.S. ove si dovesse decidere di dar seguito all'attuazione di un piano di riordino proposto dalla Questura;

DELIBERA

- di ribadire la ferma condanna per l'accaduto, nonché la piena solidarietà e vicinanza al Partito dei Comunisti Italiani, alla famiglia Tripodi, per la grave intimidazione subita esortando la sezione di Polistena, ed i suoi dirigenti Girolamo Tripodi, Michelangelo Tripodi, Michele Tripodi, a continuare nel loro impegno politico a difesa della legalità e per la giustizia sociale;

- di chiedere alle Forze dell'Ordine, alla Magistratura ed alle altre Autorità preposte di giungere al più presto alla identificazione dei mandanti e degli autori materiali del grave gesto minatorio;

- di raccordarsi con la Prefettura per spianare tutte le azioni possibili per tutelare la legalità e impedire gli attacchi mafiosi contro le istituzioni democratiche nonchè qualunque forma di strumentalizzazione propagandistica che punta a delegittimare i poteri legittimamente costituiti;

- di chiedere al Ministero dell'Interno di rendere chiari tutti gli altri aspetti che hanno accompagnato l'intera vicenda, a cominciare dalla intempestiva comunicazione resa agli interessati;

- di respingere ogni affermazione di dominio pubblico, tesa a ledere la dignità del Sindaco, dell'Amministrazione e di tutto il Consiglio Comunale, ed a delegittimare le istituzioni democratiche chiamate a rappresentare i cittadini dopo il voto del 28 e del 29 marzo, che invece hanno tutto il diritto di amministrare per il bene della città;

- di mettere in campo ogni azioni utile ed opportuna volta a tutelare in ogni sede il buon nome di Polistena e del suo impegno antimafia riconosciuto dall'articolo 2 dello Statuto Comunale;

- di impegnare la Giunta Comunale nella costituzione di una Tavola comunale antimafia e per l'affermazione della legalità, sull'esempio della Provincia di Reggio Calabria;

- di trasmettere per opportuna conoscenza il seguente atto deliberativo a Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, alla Questura ed al Commissariato di Polistena, al sig. Comandante della Stazione dei Carabinieri di Polistena.

Il Presidente
Laura Scali