Aids: ogni due ore avviene un contagio
Se ne parla poco, pochissimo, ma il numero di nuove persone che subiscono il contagio del virus dell'AIDS è cresciuto addirittura del 10% nel solo 2012, arrivando a 4000 nuovi casi rispetto agli anni precedenti secondo fonti del Ministero della Salute. Le stime note in Italia, parlano di un numero compreso tra i 143.000 e 165.000 di cittadini affetti dal virus dell’Hiv, dei quali 22.000 hanno l’Aids e almeno 30.000 non sanno di avere l’infezione.
Per quanto riguarda le differenze di genere, il 40% sono donne e sono in aumento costante. Ed i numeri parlano chiaro: ogni due ore avviene un contagio. Tra le evoluzioni sociali della diffusione della malattia si evidenzia che il paziente tipo affetto da HIV è cambiato nel corso del tempo: non si tratta più solo di giovani tossicodipendenti, ma vengono progressivamente “sostituiti” da adulti maturi che subiscono il contagio attraverso i rapporti sessuali (eterosessuali ed omosessuali).
La circostanza più preoccupante riguarda il fatto che la maggior parte delle donne viene contagiata da un partner che era a conoscenza di essere HIV- positivo. Inoltre, cresce il numero dei soggetti che scoprono la propria sieropositività quando è già in fase avanzata. Altro dato assai preoccupante è che secondo stime ben un quarto delle persone portatrici dell’HIV- non sia a conoscenza di essere infetto, mentre cresce la proporzione di persone straniere fra le nuove diagnosi di infezione.
Questi dati, per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” evidenziano come purtroppo si sia abbassata la guardia dopo anni di campagne informative che avevano portato degli effetti positivi e maggiore consapevolezza specie tra i giovani circa i rischi sui possibili contagi con un notevole innalzamento della soglia di guardia circa la prevenzione che ancora oggi appare come l’unica arma veramente efficace contro la diffusione dell’HIV, nonostante i passi avanti delle terapie e delle cure dopo decenni di studi.
Per tali ragioni, lo “Sportello dei Diritti” rivolge il suo appello al Ministero della Salute affinché riavvii una stagione di vera e propria propaganda preventiva come già avvenuto negli anni in cui la malattia aveva conosciuto i suoi massimi picchi.