Aids: in Italia 3.853 nuove diagnosi nel 2012, Calabria in coda
Sono 3.853 le nuove diagnosi di infezione da Hiv segnalate nel 2012. Circa cento casi in più rispetto ad un anno prima. I casi di Aids conclamato diagnosticati sono, invece, 715. Lo dice un aggiornamento sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia da parte del Centro Operativo Aids dell'Istituto Superiore di Sanità. Più della metà delle segnalazioni di infezione da Hiv sono pervenute da Lombardia, 27,6%, Lazio, 14,5% ed Emilia-Romagna, 10,4%. L'incidenza è stabile dal 2007. Lo scorso anno era pari a 6,5 nuovi casi per 100.000 residenti. L'incidenza più bassa è stata rilevata in Calabria.
La Lombardia risulta anche essere tra le regioni più colpite dall'incidenza di Aids davanti a Liguria, Veneto, Toscana e Sardegna. Significativo l'aumento dell'età media al momento della diagnosi di infezione da Hiv. Nell'arco di quasi 30 anni per i maschi è passata da 26 a 38 anni, per le donne, da 24 a 36 anni. In calo la proporzione di donne nei casi di diagnosi di infezione da Hiv. Il rapporto maschio-femmina, secondo i dati, nel 2012 è aumentato a 3,8. Per quanto riguarda le modalità di trasmissione, sono in notevole diminuzione i casi di contrazione attraverso l'iniezione di sostanza, precipitati in poco più di 20 anni dal 76,2% al 5,3% dei casi.
In aumento, invece, i contagi attribuibili a trasmissione sessuale, sia in relazioni tra etero (42,7%) che in rapporti tra maschi (37,9%). Stando alle percentuali dei casi che effettuano il test Hiv, quelli che decidono di sottoporsi nel corso di controlli di routine (4,7%), sono sempre meno rispetto a chi ha eseguito il test per la presenza di sintomi Hiv-correlati (22,4%). Il tasso di mortalità dei casi di Aids, infine, ha subito una notevole contrazione negli ultimi due anni, dal 17,5% al 5,7%. (AGI)