Appello dei giovani Udc sulla situazione di Rende vecchia
“Siamo stati abbandonati”,queste sono le dure parole che riecheggiano negli splendidi e suggestivi vicoli di “Rende vecchia”. Infatti lo stato di degrado ed abbandono in cui versa, immeritatamente, uno dei borghi più belli ed antichi del meridione sembra confermare le richieste di aiuto fatte dagli abitanti del centro storico ( anche loro rendesi ); che ormai da troppo tempo sono testimoni oculari di una ormai amara ma consolidata realtà,l’assenza totale delle istituzioni, che risultano inadempienti ed incuranti dei seri problemi che affliggono il centro storico ed i suoi abitanti". E' quanto scrivono Enrico Morcavallo (Responsabile Giovani Udc Area Urbana Brutia), Valentina Cavaliere (Responsabile Giovani Udc Rende).
"Del gaudente e fiorente borgo - continua la nota - ormai resta solo un atavico ricordo,basti pensare che servizi di prima necessità come: il comune,la farmacia,i carabinieri,persino la tabaccheria, si sono letteralmente dissolti lasciando il posto al “nulla”.
Chi ne paga le negativissime conseguenze sono i cittadini di Rende paese che hanno il “difetto” di abitare nello splendido centro storico e forse proprio per questo assurdo motivo considerati di serie B.
Tra i numerosi rendesi che nonostante tutto amano e vogliono continuare a vivere il borgo, vi sono anche molti anziani, che sono costretti ogni giorno a migrare nella ormai non più “oasi verde” Rende “nuova”, per qualsiasi necessità che serve a far fronte alla vita quotidiana ;con tutti i conseguenti disagi fisici ed economici.
Tutti i calabresi ed in particolare gli abitanti di Rende vogliono e devono poter tornare a fruire dei servizi necessari per una comunità che esiste e che non merita di essere trattata da serie B; anzi il “modus operandi”della odierna amministrazione rendese deve tendere alla valorizzazione del centro storico - volevamo infatti ricordare che nel centro storico sono presenti antichissimi monumenti e luoghi d’interesse culturale e naturalistico come il castello normanno edificato nel 1095, il Santuario di S. Maria Santissima di Costantinopoli,costruita intorno al 1600, che al suo interno ospita dipinti di elevato valore artistico - e di tutto il territorio limitrofo, come avviene nei comuni di tutta la nostra penisola; si deve porre fine una volta per tutte a questo nefasto paradosso che sta causando uno spopolamento del centro storico con la conseguente ricaduta sui malcapitati cittadini. L’amministrazione e tutte le istituzioni, devono capire che il degrado e l’abbandono indiscriminato del centro storico coincidono con la degradazione dei valori e della cultura di un popolo e delle sue tradizioni. Restituiamo a Rende i fasti e lo splendore che gli spettano, Rende non merita l’appellativo di” terra nullius”.