Abuso d’ufficio: chiesta condanna ex assessore ambiente Calabria
La condanna ad un anno di reclusione ciascuno è stata chiesta oggi in aula dal pubblico ministero di Catanzaro nei confronti di Giuseppe Graziano, ex dirigente del Dipartimento politiche dell'Ambiente della Regione Calabria, Angelo Gangi, ex consulente tecnico esterno dell'assessorato, e Sonia Cosentini nominata nel Nucleo operativo Ippc della Regione, tutti accusati di abuso d'ufficio in concorso assieme all'ex assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi. I primi tre hanno scelto il rito abbreviato e il pm, Alberto Cianfarini, ha concluso la propria requisitoria con la richiesta di condanna, mentre per Tommasi, che prosegue la normale udienza preliminare, il magistrato ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio.
Poi è stata la volta delle arringhe difensive (tra i legali impegnati Antonella Canino e Angela Mascaro), conclusesi con la richiesta di scagionare gli accusati, prima che il giudice dell'udienza preliminare, Giovanna Mastroianni, rinviasse al 27 maggio per eventuali repliche e la decisione tanto in merito agli abbreviati quanto al rinvio a giudizio o al proscioglimento di Tommasi. Al centro dell'inchiesta che ha portato le quattro persone in aula, condotta dal sostituto procuratore Carlo Villani ed avviata nell'ambito del più vasto procedimento relativo a presunti illeciti connessi al settore dell'eolico in Calabria, c'è proprio il Nucleo operativo Ippc della Regione, poiché agli indagati è contestato l'abuso in riferimento alla selezione degli esperti per il ruolo di componenti dell'Ufficio avvenuta nel 2007.
La nomina della Cosentini, in particolare, è finita nel mirino della Procura dal momento che il Dipartimento regionale politiche dell'Ambiente l'avrebbe inserita nel Nucleo operativo pur non essendo in possesso del necessario diploma di laurea in una delle discipline previste - giurisprudenza, economia, ingegneria ambientale, scienze biologiche, fisica o chimica -, ma essendo laureata in architettura. (AGI)