Finte associazioni assistenziali, sette arresti per truffa

Cosenza Cronaca

Nelle prime ore di stamani circa 100 carabinieri del Comando di Cosenza hanno eseguito in provincia di province di Cosenza, Milano, Taranto e Lecce un’ordinanza di custodia cautelare - emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura - nei confronti di sette persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle truffe perpetrate attraverso due fittizie Associazioni Assistenziali.

Le investigazioni avrebbero accertato la responsabilità dei sette arrestati, tra cui vi è una donna, i quali avrebbero costituito - secondo gli inquirenti - due finte Associazioni Assistenziali, con siti internet e mail-box, per la raccolta di fondi in numerose città d’Italia inducendo così in errore ignari donatori. In realtà non avrebbero svolto alcuna attività assistenziale provvedendo invece a suddividersi i fondi raccolti tra i sodali in base al ruolo ricoperto nell’organizzazione.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza presso il Tribunale di Cosenza che si terrà alle 11.

h 13:10 | Il Gip di Cosenza Di Dedda ha valutato la richiesta del PM Di Maio nei confronti di 14 soggetti, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 8 soggetti, indagati per associazione a delinquere aggravata (più di 10 persone) finalizzata alla realizzazione di una pluralità indefinita di truffe poste in essere in tutto il territorio nazionale (art. 416 c.p.), tra agosto 2011 e maggio 2012. Le indagini della Compagnia di Rende si sono sviluppate tra febbraio e settembre 2012.

La Compagnia di Rende, con personale del Provinciale di Cosenza, hanno eseguito oggi 7 arresti domiciliari, mentre un soggetto risulta ancora da ricercare, e varie perquisizioni per un totale di 24 obiettivi, di cui 4 a Milano, Minervino di Lecce e Torricella (TA) e le altre tra Rende, Cosenza, Carolei, Bisignano, Dipignano, Marano Marchesato, Luzzi.

L’organizzazione criminale, attraverso due associazioni non lucrative, succedutesi nel tempo “Il Sorriso” ed “Il Cuore”, aventi formalmente sede a Rende, con base logistica la Palestra “Scorpion” di Rende, con siti internet e mail-box, la prima associazione regolarmente denunciata presso l’Agenzia delle Entrate, ha posto in essere “Raccolte Fondi” in Italia, in piazze, centri commerciali etc., per l’assistenza a persone disagiate, ad anziani, bambini, disabili, senza tetto, dividendo il denaro tra i sodali o reimpiegandolo in altre truffe a gestori telefonici, acquistando a nome delle Associazioni cellulari/tablet/smartphone/i-phone/i-pad, con tariffe agevolate per le finalità benefiche e con traffico a credito non pagato, poi usati non per attività benefiche o ceduti a terzi.

Organizzavano viaggi in varie città d’Italia (Siracusa; Olbia; Reno (BO); San Martino Buon Albergo (VR); Valmontone (Roma); Roma; Palermo; Brescia; Caltanissetta; Piacenza; Bergamo; Catania; Giarre (CT); Bologna; Milano; Genova; Verona; Lamezia; Viareggio; Rende/UNICAL; Mantova) per raccogliere danaro, avvisando perfino le forze dell’ordine con fax. Il danaro ricavato, tolte le spese di viaggio, vitto ed alloggio, veniva diviso con il capo ed i principali organizzatori, tramite poste-pay, e suddiviso con i falsi volontari, dotati di pettorine “volontari”, biglietti illustrativi delle Associazioni e ricevute da dare ai donatori. Le Associazioni non svolgevano alcuna attività assistenziale.

Alcuni soggetti tra cui il capo rientrano nell’indagine Scarface del dott. Cozzolino per spaccio di stupefacenti, per cui non si esclude che parte dei fondi raccolti venisse reinvestito nello spaccio di stupefacenti.

I 7 soggetti agli arresti domiciliari: Daniele Sandro, 62enne di Cosenza, censurato, capo dell’organizzazione criminale, gestore della palestra Scorpion di Rende, base logistica della banda, detto “il Presidente”. Pianificava le spedizioni di volontari per effettuare le Raccolte Fondi nelle varie città. Talvolta anticipava spese iniziali e forniva la disponibilità di autovetture per i viaggi e riceveva somme di 100-300 euro giornaliere dai responsabili delle singole spedizioni. Stimolava la raccolta fondi degli associati, con atteggiamento da capo, lamentando l’esiguità di quanto percepito. In poco più di un mese avrebbe percepito più di 2.100 euro di guadagno.

Arianna Mauro, 30 anni di Cosenza, censurata, detta “la Presidentessa”, Presidente dell’Associazione “Il Sorriso”, coordinava dalla Palestra Scorpion le attività dei complici per conto del Sandro Daniele, stimolava il fidanzato Santoro Simone ad ottenere maggiori guadagni con la raccolta fondi, di cui percepiva una quota e si assicurava che il Daniele percepisse la sua quota per spedizione.

Santoro Simone, 31 anni di Rende, pregiudicato, fidanzato della Arianna Mauro, socio dell’Associazione “Il Sorriso”, pianificava con Daniele ed organizzava le spedizioni, fungendo da intermediario del Daniele e capo operativo.

Giuseppe Ponzano, 30enne di Cosenza, censurato, detto “segretario”, Vice Presidente delle Associazioni “Il Sorriso” e “Il Cuore”, coordinava dalla Palestra Scorpion le attività dei complici, occupandosi delle comunicazioni esterne delle Associazioni, inviando perfino fax alle Forze dell’Ordine per preannunciare le Raccolte Fondi. Talvolta assumeva anche il ruolo di capo-spedizione.

Giuseppe Santoro, 33 anni di Carolei, censurato, fratello di Simone, Segretario dell’Associazione “Il Sorriso”, coordinava dalla Palestra Scorpion le attività dei complici, inviando perfino fax alle Forze dell’Ordine per preannunciare le Raccolte Fondi, assumendo anche il ruolo di capo-spedizione.

Alessandro Di Fino, 30enne di Cosenza, censurato, risulta autorizzato a raccogliere danaro per l’Associazione “Il Sorriso”, svolgeva il ruolo di capo-spedizione, dando disposizioni ai falsi volontari sul posto e raccogliendo da loro il danaro delle donazioni per poi suddividerlo tra i sodali.

Diego Damaggio, 34 annidi Milano, pregiudicato, già Sorvegliato Speciale con obbligo di soggiorno, agiva prevalentemente in coppia con DI FINO Alessandro, specialista delle questue fraudolente, gli viene contestata la recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale.