Emergenza ambientale a Crotone: Cgil chiede convocazione incontro

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa delle Segreterie Fp Cgil e Cgil Crotone che richiede incontro sulle emergenze ambientali che vive il territorio:

“Non intendiamo richiamare le denunce sulla preoccupante situazione ambientale che, in diverse occasioni, come Cgil e FP Cgil crotonese, abbiamo rimarcato, né tantomeno i ripetuti appelli alla necessità di dar corso ad una attività programmatoria integrata e lungimirante, capace di fare della riqualificazione ambientale una grande occasione di rilancio produttivo, sociale ed occupazionale del territorio crotonese.

Ora vogliamo parlare delle emergenze, perché forse, proprio con il linguaggio dell’emergenza è possibile riuscire a destare l’attenzione degli enti locali e, in particolare, del Comune di Crotone.

La stagione estiva è oramai alle porte e Crotone rischia di mostrarsi ai turisti in condizioni inaccettabili. Rifiuti, depurazione, inquinamento, comprovati, peraltro, dai rilievi non rassicuranti dell’Arpacal sui campioni di terreno dei siti interessati dalla presenza di CIC, la denuncia fatta dalla ASP di Crotone in seguito ai cattivi odori provenienti dalla centrale a Biomasse, lo stato di agitazione di associazioni ambientaliste, cittadini ed operatori rischiano di essere un biglietto da visita poco lusinghiero per una città che si candida ad essere polo turistico, senza sottolineare il contraccolpo negativo che, una eventuale non brillante stagione turistica, potrebbe arrecare alla già stagnante situazione economica ed occupazionale.

La toppa provvisoria messa ad arte per ripulire la città dai rifiuti non durerà a lungo e l’emergenza vissuta nei giorni scorsi corre il rischio di riproporsi in tutta la sua drammaticità proprio nel pieno della stagione estiva. Ogni cittadino ha il diritto di vedere le strade sgombre dai rifiuti, ma in particolare ha il diritto a vedere tutelata la propria salute. L’incremento prevedibile ed auspicabile delle presenze turistiche sul territorio comporterà un aggravamento delle condizioni ambientali che occorre prevenire, sempre che non si voglia essere sommersi dai rifiuti, da odori nauseabondi, e da acque sporche.

La soluzione adottata con la riapertura della discarica di Columbra di proprietà della società Sovreco, riteniamo che avrà sì l’effetto di rimediare alla emergenza nell’immediato ma non può essere considerata la soluzione in assoluto. Cosa succederà quando sarà raggiunto il nuovo limite? Si apriranno nuove discariche o si amplierà di nuovo quella esistente? Per come da noi sostenuto e recentemente sottolineato dal Ministro Clini, “si esce dall’emergenza solo se i rifiuti escono dalla gestione improvvisata e straordinaria ed entrano in un ciclo industriale, solo se il rifiuto si valorizza come risorse, solo organizzando un ciclo ordinato ed annullando la schiavitù dalla discarica”.

E proprio in vista della stagione balneare alle porte, non rassicurano affatto le notizie che giungono relativamente al depuratore cittadino, posto sotto sequestro dalla Procura l’anno passato, oggetto per tale ragione di alcuni lavori di manutenzione ma che oggi pare continui a funzionare male riversando in mare liquami non depurati. Rammentiamo a chi legge che il depuratore in questione è oramai datato e non più sufficiente a soddisfare la popolazione residente che nel frattempo è cresciuta e che durante la stagione raddoppia quasi le presenze.

Siamo consapevoli che le problematiche, soprattutto in questa materia, sono varie e complesse e sappiamo bene che tali questioni non possono essere risolte nel lasso di tempo che ci divide dalla annunciata stagione balneare, ma riteniamo di rivolgere un invito al Sindaco della Città di Crotone perché predisponga in tempi rapidi un piano di gestione dei rifiuti e della depurazione in grado di ottemperare a situazioni di eccezionali e urgenti necessità di tutela della salute pubblica per rassicurare cittadini ed operatori turistici che, ridotti allo stremo, sono in attesa di buoni flussi turistici.

Le direttrici sono chiare e valgono ancor di più ora che si è usciti dalla gestione commissariale: raccolta differenziata spinta ed incentivata, attivazione di impianti di lavorazione dei rifiuti per il riciclo ed il riuso, qualificazione del lavoro e delle imprese, passaggio dalla tassa alla tariffa.

A questo fine riteniamo sia utile ed urgente la convocazione di un incontro per una più adeguata ed approfondita discussione nel merito degli argomenti trattati, incominciando dalla individuazione delle soluzioni tampone per superare l’emergenza, per poi definire un piano di incontri utili alla definizione di un modello di governance istituzionale che possa garantire l’organizzazione di un ciclo ordinato ed efficiente dei rifiuti e delle acque.”