Non tutto è perduto all’Ospedale di Cariati

Cosenza Salute Ignazio Russo

Nonostante i tanti tagli subiti, il servizio di cardiologia presso l’ospedale di Cariati è ancora attivo. Il medico Nicola Cosentino, dirigente responsabile del reparto spiega quali prestazioni si possono trovare: “Abbiamo mantenuto e potenziato tutte le attività ambulatoriali attraverso le quali continuiamo ad essere punto di riferimento per un gran numero di cardiopatici del nostro territorio. Svolgiamo, nell’arco dell’anno, circa 13-14 mila prestazioni, non solo di base ma anche di secondo livello. Infatti, è presente ed utilizziamo tutta la diagnostica cardiologica strumentale non invasiva (elettrocardiografia, ecocardiografia, ecodoppler, monitoraggio dinamico Holter e della pressione arteriosa, test da sforzo, sorveglianza di terapia anticoagulante)”. Cosentino sottolinea che “una tale ampia e completa gamma di prestazioni è tipicamente ospedaliera e di solito non esiste (almeno in Calabria) a livello dei distretti territoriali. Insomma, i malati cardiologici che afferiscono alla nostra struttura possono eseguire tutti i controlli di cui necessitano e trovano un’assistenza completa (con l’esclusione naturalmente del ricovero ospedaliero).

Da oltre un anno, peraltro, per alcune tipologie di prestazioni vengono qui esaminati e valutati anche molti pazienti ricoverati negli ospedali della sibaritide, vista la loro momentanea carenza strumentale”. Il reparto cardiologico di Cariati continua, in parte, a svolgere la precedente attività in casi di emergenza. “I pazienti che giungono direttamente al presidio con una sindrome coronarica acuta od un infarto - dice Cosentino - possono venire prontamente trattati con le più moderne terapie farmacologiche e poi direttamente trasferiti – spesso con l’eliambulanza – presso i centri regionali di emodinamica e cardiologia interventistica. Purtroppo il problema è che la nuova organizzazione non prevede più, come prima, una presenza cardiologica continua h 24 e per 365 giorni all’anno”. Il dirigente del reparto sottolinea la ”fortuna di collaborare con personale infermieristico e tecnico di consolidata esperienza”, ma riconosce che” resta il nodo delle liste d’attesa, ancora eccessivamente lunghe, che è ora in gran parte legato al dimezzamento del numero dei medici avvenuto negli ultimi tempi”. Cosentino, poi, sottolinea le difficoltà sanitarie nate dalla chiusura della degenza ospedaliera a Cariati senza un contestuale aumento dei posti letto nei presidi vicini. “Diventa un terno al lotto, in caso di necessità, trovare disponibilità per un ricovero.

Ed i tanti casi drammatici di questi mesi possono testimoniarlo. Penso, tuttavia, che se la perdita dell’ospedale è stata una sonora e pesante sconfitta per questo territorio, ancor più grave è il non aver chiesto ed ottenuta l’organizzazione di sufficienti servizi alternativi”. In fine il medico ricorda le iniziative per l’educazione sanitaria e la prevenzione: “Da oltre tre anni un supporto fondamentale alla nostra attività clinica viene dall’Associazione “Gli amici del cuore di Cariati” guidata dall’instancabile Diamantina Ricciardelli. Sono a tutti note le numerose iniziative svolte in tema di educazione alla salute e per favorire la diffusione della cultura della prevenzione cardiovascolare. Di fondamentale importanza i recenti interventi formativi per i giovani nelle scuole ed anche le settimanali <passeggiate del cuore>”.