Gioia Tauro. Sfruttavano lavoratori con violenze e minacce, quattro in manette
I Carabinieri a Gioia Tauro, Reggio Calabia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Palmi, nei confronti di quattro persone, tre italiani e un nord africano del Burkina Faso, ritenuti responsabili a vario titolo dei reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
DURANTE L’ATTIVITÀ INVESTIGATIVA, avviata lo scorso mese di gennaio dai militati di Gioia Tauro, sarebbe stato accertato come “in maniera sistematica e organizzata, gli indagati - affermano gli inquirenti - attraverso un caporale nordafricano, assumessero manovalanza a basso costo, costituita da lavoratori extracomunitari, privi di permesso di soggiorno e comunque irregolari, organizzandone l’attività lavorativa (addetti alla raccolta di agrumi) in condizioni di sfruttamento, ricorrendo alla violenza ed alla minaccia ed approfittando dello stato di bisogno degli stessi”.
LE INDAGINI avrebbero documentato come il caporale ed i complici non si limitassero al reclutamento ma sovrintendessero e controllassero i lavoratori imponendo orari e ritmi di impiego in violazione delle norme in materia di lavoro, riposi e sicurezza. Contestualmente all’esecuzione del provvedimento restrittivo, i militati stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo di tre aziende e di tre mezzi utilizzati per il trasporto dei lavoratori irregolari per un valore complessivo stimato in circa 500 mila euro. L’operazione di oggi costituisce una delle prime applicazioni in campo nazionale del nuovo reato di “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” introdotto nel codice penale dalla L. 148/2011.
Maggiori particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza (ore 10) che si svolgerà presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria dal Comandante e dal Procuratore Capo della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo.