Carcere Vibo: situazione di piena emergenza
Hanno gridato tutta la loro rabbia, gli agenti di polizia penitenziaria del Sappe di Vibo Valentia, per una situazione diventata ormai insostenibile all’interno della casa circondariale vibonese. Turni massacranti di lavoro, difficoltà nella fruizione delle ferie, neanche il giorno di riposo tra i due per gli uomini del Nucleo traduzioni e piantonamenti che svolgono quotidianamente tra le 12 e le 15 ore lavoro. Il grido d’allarme è stato lanciato, nel corso di una conferenza stampa, all’interno del penitenziario vibonese dal segretario provinciale del Sappe, Francesco Ciccone e da Giuseppe Gaccione segretario provinciale Sap. All’incontro con la stampa ha partecipato inoltre, Lia Staropoli, presidente dell’associazione ConDivisa.
La situazione emergenziale in cui versa il carcere di Vibo Valentia non è determinata solo dal sovraffollamento della struttura che ospita al suo interno 330 detenuti, 130 in più del dovuto, ma anche per il fatto che l’organico di polizia penitenziaria destinato alla casa circondariale vibonese non è sufficiente a fronteggiare la mole di lavoro quotidiana. A sottolineare l’emergenzialità del problema che il tentato suicidio di un detenuto, salvato dalla prontezza di un agente lì presente, avvenuto proprio mentre al piano terra si svolgeva la conferenza stampa.