Usb scuola Calabria: Invalsi, un flop da 14 milioni di euro
"Anziché registrare una valutazione del sistema scolastico nazionale, i test Invalsi hanno registrato una valutazione dell’inadeguatezza della loro funzione, ‘teaching to test’, ossia l’addestramento ai quiz, che ha visto impegnati molti docenti durante questi ultimi mesi, snaturando la loro attività didattica ed i contenuti stessi dei loro insegnamenti". E' quanto scrive l'Usb scuola.
"In tutta Italia - continua la nota - dal nord al sud, sono stati in migliaia le diserzioni, i boicottaggi, le invalidazioni delle schede, a seguito dell’iniziativa assunta da Usb Scuola, unitamente ad altre sigle del sindacato di base.
Anche in Calabria si è registrato un ampio boicottaggio; infatti, nonostante le minacce di alcuni dirigenti di sospendere i ragazzi e in alcuni casi addirittura di fare intervenire le forze dell’ordine, molte sono state le schede bianche o nulle, da parte di ragazzi che non ci stanno, non sono d’accordo e non accettano di essere valutati da un sistema che non li conosce e che nulla sa dei loro percorsi didattici all’interno delle loro aule.
Ma al di là delle evidenti proteste degli alunni, abbiamo potuto registrare anche un diffuso malessere e mal sopportazione da parte di dirigenti, docenti e personale della scuola per questa inopportuna, quanto costosa “intrusione”.
Infatti, in molti casi, alcuni docenti sono stati reclutati all’ultimo momento, per la correzione dei test, a causa delle tante defezioni.
Ottime adesione all’iniziativa di USB si sono registrate nella nostra regione, principalmente in alcune scuole di Lamezia Terme e, soprattutto, in una scuola di Nocera Terinese, dove l’iniziativa ha fatto addirittura annullare le prove.
Non bastassero i tanti effetti negativi del sistema Invalsi, quest’anno in aggiunta c’è stata anche la novità dell’ “Osservatore esterno di secondo livello” per alcune scuole campione, cioè una sorta di ispettore mandato dall’invalsi con il compito di registrare le anomalie e controllare che tutto si svolgesse secondo le istruzioni impartite. L’anomalia sta nel fatto che questi “ispettori” sono insegnanti sottratti alle scuole di provenienza e “presi in prestito” per andare nelle scuole da controllare, con il risultato di creare ulteriori disagi.
L’iniziativa di USB ha comunque dimostrato come docenti ed alunni si stiano ribellando a questo sistema che ha un costo enorme per lo Stato, oltre 14 milioni di euro, proprio mentre si tagliano i fondi per la scuola pubblica statale.
In tutti i casi- conclude la nota - a differenza di chi ritiene che le prove invalsi vadano semplicemente migliorate, perché perfettibili, USB Scuola ritiene, invece, che il sistema Invalsi vada RIGETTATO in toto, come, d’altra parte, stanno già facendo le stesse realtà che lo avevano concepito, ossia i paesi anglosassoni".