Usb: continua inesorabile lo smantellamento della scuola pubblica
“La scuola pubblica non può permettersi di vivere in costante emergenza, eppure ormai è così in ogni Istituto della Calabria, dove anche la singola assenza di un docente crea ogni giorno incredibili situazioni di disagio per gli allievi e gli insegnanti in servizio, con interruzioni delle lezioni, classi spezzate e soluzioni tampone che non fanno altro che ledere la dignità dei lavoratori ed i diritti degli studenti e delle famiglie. – Lo si legge in un comunicato della USB Scuola Calabria -
Per garantire il diritto allo studio degli studenti, sancito costituzionalmente, nonché il rispetto del C.C.N.L. dei docenti e della C.M. n. 9839 dell’8 novembre 2010, USB Scuola Calabria ritiene opportuno che su tale delicato aspetto ogni Istituto scolastico debba dotarsi al più presto di idonee strategie organizzative finalizzate a garantire una più corretta gestione delle supplenze temporanee, senza farne ricadere l’onere sulle spalle dei lavoratori della scuola e degli studenti.
Proprio in considerazione del diritto degli studenti e nel rispetto del C.C.N.L. dei docenti, così come precisato anche dalla C.M. 9839, non risulta per esempio assolutamente praticabile, per legge, la soluzione organizzativa di accorpare le classi in caso di assenze brevi del personale docente. Ciò non solo non è previsto da alcun regolamento, ma costituisce di fatto una modifica dell’organico non autorizzata, la costituzione di pluriclassi e soprattutto la violazione di qualsiasi norma di sicurezza interna alla scuola.
Sempre in riferimento al diritto allo studio, appare impraticabile anche l’ipotesi di utilizzare personale docente delle scuole primarie impegnato in compresenza, ovvero docenti di sostegno, per sostituire il personale assente.
Come è ben noto infatti, la compresenza rappresenta un elemento di rinforzo e supporto didattico alla classe di riferimento, per cui un diverso e motivato utilizzo, eventualmente deliberato dal Collegio dei docenti, deve essere parte di un progetto educativo alternativo che coinvolga il personale interessato. Allo stesso modo il docente di sostegno svolge la sua delicata e complessa funzione come supporto alla classe del disabile di riferimento, di cui è contitolare, per cui non può essere spostato in base al bisogno della giornata.
Per assicurare la piena funzionalità delle attività didattiche in caso di assenza temporanea del personale docente ricorre pertanto l’obbligo di provvedere alla sostituzione di detto personale assente prioritariamente con personale della scuola in soprannumero o con ore a disposizione o di contemporaneità non programmata e, in subordine, mediante l'attribuzione di ore eccedenti a personale in servizio e disponibile nella scuola fino ad un massimo di 6 ore settimanali oltre l'orario d'obbligo.
Qualsiasi altra modalità, specie se non discussa e approvata in Collegio Docenti, non è conforme alla legge. In assenza di uno specifico ordine di servizio da parte della Dirigenza ed in caso di eventuale infortunio di qualche alunno durante l’ora di supplenza il docente corre anzi il rischio di essere considerato, ingiustamente, oggetto di contestazione.
Le disfunzioni e le carenze organizzative determinate dal taglio degli organici, dalla ridistribuzione delle ore di cattedra e dall’azzeramento di tutte le ore a disposizione, eliminando così ogni pur minimo spazio di flessibilità, sono un problema che deve risolvere l’amministrazione con ulteriori risorse umane ed economiche e non devono ricadere sul personale della scuola costringendo insegnanti e studenti a fare i salti mortali ogni giorno o, peggio, ogni ora.
Tutto ciò - conclude l'Usb - è preludio di una controriforma che merita un alto grado di vigilanza da parte di quanti credono nel valore dell’istruzione pubblica e difendono le condizioni di lavoro nella scuola.”