Catanzaro, farmacisti nuovanente in stato di agitazione
La Federfarma annuncia una nuova mobilitazione dei farmacisti catanzaresi. "Stavolta - si legge in un comunicato stampa - neanche quel "regolare ritardo" nel pagamento delle DCR mensili, che i farmacisti della Provincia di Catanzaro, loro malgrado, hanno imparato ad accettare, seppur con non poche difficolta', potra' bastare a frenarne l'intenzione di procedere al recupero degli oneri finanziari sostenuti per aver anticipato per anni somme alla Parte pubblica".
Nel documento si fa rilevare che "le farmacie della provincia di Catanzaro, gia' fortemente indebolite da insensate scelte di politica farmaceutica e regolarmente costrette a rivedere le loro strategie anche occupazionali, registrano con indignazione il duro colpo del recente fallimento, dopo ben sei mesi di trattative con la Federfarma, di un importante progetto, inizialmente caldeggiato anche dalla Direzione Generale dell'Azienda ed irresponsabilmente oltre che inspiegabilmente fatto naufragare per delle presunte valutazioni tecniche di "esperti" dell'ASP che, nonostante ripetuti solleciti, non hanno inteso neppure confrontarsi con i tecnici della controparte". Secondo l'associazione dei farmacisti " "un inaspettato abbandono della trattativa difficile da comprendere e da gestire in un mercato gia' gravemente compromesso dalla crisi economica che il nostro Paese sta attraversando, improvvisamente intervenuto in una fase in cui i farmacisti avevano sviluppato un ragionevole affidamento sulla conclusione dell'accordo ed aggravato dal comportamento seguito dall'Azienda, contrario ad ogni piu' elementare regola che disciplina il rapporto tra istituzioni. L'accordo in questione - si legge ancora - avrebbe permesso ai farmacisti di ristorarsi dopo anni di cronici ritardi e all'ASP di risparmiare sulle spese relative ad oltre un centinaio di contenziosi che i farmacisti nei prossimi giorni andranno a promuovere per il recupero dei maggiori oneri sostenuti, negli ultimi cinque anni, nel fare necessario ricorso al credito bancario. Da anni i farmacisti "finanziano" l'ASP, ma la gravita' della situazione e dei tempi impone loro iniziative immediate, in mancanza di azioni incisive e decisive, vale a dire di un doveroso "atto di responsabilita'" da parte della Direzione generale dell'Azienda."
Per Federfarma "ai farmacisti, che gia' sostengono, impotenti, il peso dei lunghi ritardi nei pagamenti, sicuramente aggravati dagli iniqui blocchi imposti dalla legge ai creditori delle Regioni, come la nostra, soggette ai piani di rientro, per non restare vittime dell'inammissibile trattamento che ricevono, non resta che rivolgersi alla magistratura, con tutte le maggiori spese che andranno a gravare proprio sulla ASP. Per scongiurare tutto cio', - sostiene Federfarma - i farmacisti responsabilmente auspicano che l'ASP intenda aprire immediatamente un tavolo tecnico di confronto per superare i presunti ostacoli ad una definizione del contenzioso, rispettosa delle leggi vigenti e realmente ispirata a correttezza e collaborazione istituzionale. In mancanza - si fa rilevare - e' certo che agli onori dei vertici della Direzione generale dell'ASP, piu' volte pubblicamente riconosciuti dalla stessa Federfarma, non potranno non aggiungersi le inevitabili ricadute di un ingiustificabile comportamento".