Confartigianato Crotone, Lucà: “Le Famiglie e le Aziende chiedono liquidità e lavoro”

Crotone Attualità

Le Famiglie e le Piccole Imprese possiamo affermarlo, senza ombre di smentita, sono veramente con le spalle al muro! La diagnosi si chiama, indubbiamente, “ mancanza di liquidità, carenza di investimenti e nessuna misura di facilitazione per le assunzioni” che sommate alla crisi generale in atto sta distruggendo un tessuto socio economico ormai veramente allo stremo.

I consumi sono scesi a livello di terzo mondo, le Famiglie e i piccoli Imprenditori stanno alla finestra in attesa che accada qualcosa. Le Banche presenti nella nostra provincia, grandi o piccole che siano, sono avulse dal territorio, i rubinetti dei finanziamenti non vengono aperti quasi mai, specialmente per le piccole imprese; evidentemente la loro attività operativa riguarda realtà imprenditoriali più strutturate. Le PMI e le Famiglie registrano una stretta creditizia ormai non più sopportabile. Dal Governo centrale e dalla Regione, invece di discutere quotidianamente di IMU, cì attendevamo delle decisioni che riguardassero principalmente nuovi investimenti e facilitazioni concrete sulle assunzioni. Purtroppo, ad oggi, dobbiamo registrare una serie di atteggiamenti negativi che non fanno presagire nulla di buono.

Crotone era stata inclusa tra le città “zone franche urbane e in questa provincia, dove si pagano i tassi bancari più alti d’Italia, i finanziamenti erogati sono al minimo storico e i consumi scendono inesorabilmente. Si vive una situazione di crisi che sta minando dalle fondamenta tutto il nostro sistema sociale. Aziende che chiudono, la quasi totalità dei giovani senza lavoro e non solo. E’ evidente che c’è bisogno di iniziative particolari che diano la possibilità alle famiglie, agli artigiani e ai piccoli commercianti di programmare un futuro migliore. Se dovessimo continuare su questo trend, speriamo ne siano consapevoli le Istituzioni e la Politica tutta, dovremo dire addio a qualsiasi ripresa. C’è bisogno di una vera scossa e di misure congeniali allo stato attuale, che definire devastante è poca cosa.

E’ auspicabile che almeno la Regione Calabria si adoperi, per questo nostro martoriato comprensorio con iniziative forti per il credito e l’occupazione, dal momento che dal Governo centrale non arrivano buone nuove. Perché la Regione di concerto col Sistema creditizio non adotta iniziative concrete che potrebbero far uscire la Calabria da questo stato comatoso? Si potrebbero utilizzare parte dei fondi comunitari, con una riprogrammazione ad hoc, per garantire al sistema creditizio l’accesso al credito alle famiglie e alle imprese e sostenere con un abbattimento dei contributi, tramite un credito di imposta, tutte quelle aziende che vogliono fare nuove assunzioni. Siamo certi che tutto ciò avrebbe un effetto dirompente e la Calabria diventerebbe terra di investimenti anche per imprenditori di fuori regione.

Auspichiamo, perciò, che qualcuno si renda conto di questa brutta situazione e si attivi per creare percorsi di sviluppo consoni alla realtà e al nostro sistema economico. Tergiversare ancora potrebbe significare la morte per tantissime imprese ed una situazione socio economica al limite del collasso.