Alaco: consegnato alla task-force il rapporto tecnico sulla qualità delle acque

Vibo Valentia Attualità

L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha pubblicato oggi sul proprio sito web (www.arpacal.it) il “Rapporto Tecnico sulle caratteristiche delle acque per il consumo umano distribuite nella Provincia di Vibo Valentia”; questo documento, già visionato dal Prefetto di Vibo Valentia, Dott. Michele Di Bari, è stato presentato questa mattina dalla dr.ssa Angela Diano, direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, nel corso della riunione della task-force sulla tematica delle acque destinate al consumo umano, che si è tenuta nella Sede Centrale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia.

Il documento fornisce un quadro di lettura generale della gestione delle acque destinate al consumo umano attraverso l’esame dei dati analitici delle acque distribuite nella provincia di Vibo Valentia; l’elaborazione di questi dati permette di ricavare un giudizio sulla qualità organolettica, microbiologica e chimica dell’acqua in distribuzione nonché sull’efficacia dei trattamenti di potabilizzazione.

Per la stesura del report sono stati considerati i dati analitici sui campioni di acqua destinata al consumo umano prelevati dall’ASP di Vibo Valentia negli anni 2011 e 2012 ed analizzati nei Laboratori Chimico e Biotossicologico dei Dipartimenti Arpacal di Vibo Valentia e di Catanzaro.

Il report è integrato da informazioni tecniche ed operative con una spiegazione degli articoli della normativa di riferimento che rivestono particolare interesse: competenze, modalità, frequenze e tipologie di controllo, flussi informativi e gestione territoriale dei dati.

Nel rapporto, inoltre, viene riportata la descrizione del contesto territoriale di riferimento con particolare riguardo all’invaso “Alaco” che fornisce l’acqua in 19 comuni della provincia, mentre i restanti 31 comuni vengono riforniti da altre fonti di approvvigionamento idrico (pozzi e sorgenti comunali).

L’appendice del documento spiega, infine, il significato dei parametri microbiologici e chimici previsti dalla normativa nonché i risultati del primo trimestre 2013.

“Il presente rapporto – riferisce la dr.ssa Angela Diano - anche se non può essere considerato esaustivo di tutta la problematica che ha investito le acque potabili del territorio, è un primo strumento tecnico-operativo utilizzabile dalle istituzioni che operano nel campo della prevenzione collettiva per la pianificazione della propria attività e per la comunicazione di dati ambientali ai cittadini e alle associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente e della salute”.