Dipendenze: anche Cosenza in campo per la lotta al gioco d’azzardo
Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza, aderisce all’iniziativa per contrastare il gioco d’azzardo, nata da un gruppo di movimenti ed associazioni di città del Nord particolarmente colpite dal fenomeno, ma in breve condivisa da enti e istituzioni in tutta Italia. In Calabria la campagna anti-slot machine è stata rilanciata dal Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Salvatore Magarò, il quale ha chiesto ai Sindaci di firmare il “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”.
Occhiuto si è dichiarato pienamente d’accordo. “Nella mia qualità di cittadino prima e di Sindaco della città di Cosenza poi -ha risposto alla lettera inviata da Magarò - ho molto a cuore il tema della legalità. Sono lieto quindi di aderire all’iniziativa, manifestando la futura partecipazione del Comune che rappresento ai prossimi episodi di questa impresa civile.” Salvatore Magarò ha rilevato come anche nelle nostre città si stia diffondendo la pratica di installare in pubblici esercizi apparecchi che accettano puntate in denaro.
“Il fenomeno – secondo il Presidente Magarò- contribuisce alla diffusione di vere e proprie dipendenze di tipo patologico, alimenta l’usura e favorisce il riciclaggio, con gravi ripercussioni sulle famiglie e sulla società. La regolamentazione della materia è prerogativa dello Stato, ma gli enti locali possono legiferare in merito, sia dettando le norme relative agli orari di apertura e di chiusura dei locali adibiti al gioco d’azzardo sia disciplinando le distanze minime da rispettare per ottenere l’autorizzazione all’installazione dei famigerati videopoker e delle slot. La nostra volontà è di impedirne la collocazione nei pressi di scuole, centri di aggregazione giovanili, parchi giardini pubblici, aree balneari e lidi attrezzati, circoli privati, aree di servizio, bancomat, uffici postali ed esercizi di Compro Oro ed altri luoghi ritenuti sensibili, per evitare che le categorie più deboli e disagiate possano cadere nel vizio del gioco. Stiamo lavorando alla redazione di una Legge Regionale in tal senso, sull’esempio di quanto già adottato in altre realtà del Paese come la Liguria e l’Emilia Romagna.”
Magarò conclude con l’auspicio di riuscire, con il contributo di tutti, ad “arginare un fenomeno che interessa piccoli e grandi comuni anche in Calabria, dove alto è il rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, peraltro già emerso nell’ambito delle tante inchieste giudiziarie che dimostrano come la ‘ndrangheta gestisce in maniera diretta, illecita ed occulta, centinaia di apparecchi, garantendosi lauti guadagni ed alimentando altri gravi reati quali il riciclaggio e l’usura”.