Mafia: voto di scambio, a via esame proposte inasprimento 416-ter
Inizia martedì in commissione Giustizia alla Camera l'esame di due proposte di legge per ampliare lo spettro di applicazione del 416-ter, l'articolo del codice penale che disciplina lo scambio elettorale politico-mafioso. I testi sono stati presentati da Sel, primo firmatario Nichi Vendola, e dal Pd, primo firmatario Francesco Sanna, e fanno seguito all'impegno preso da diversi candidati in campagna elettorale a sostenere la petizione 'Riparte il futuro' di don Luigi Ciotti e dell'associazione Libera, depositando entro 100 dall'elezione un progetto di legge in materia.
Le proposte prevedono entrambe la correzione del 416-ter in modo che il reato di scambio elettorale politico-mafioso, punito sulla base del 416-bis, si configuri non solo quando vi sia passaggio di denaro, ma anche "di altra utilità". Spesso il patto che lega mafiosi ed elettori deriva dalla "promessa di informazioni su appalti pubblici, posti di lavoro da garantire ai clan presenti sul territorio, interdizione dell'azione repressiva delle forze di polizia, nomina a influenti incarichi istituzionali o nel settore privato", si ricorda nella relazione introduttiva al testo di Sel.
Il testo del Pd poi va oltre e chiede l'estensione della pena per la promessa di voto se lo scambio si basa su denaro o altra utilità e sulla "disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze della associazione mafiosa o di suoi associati". Non solo. Nella proposta Sanna il 416-bis si applica a chi "ottiene" la promessa di voti, ma anche agli intermediari, a chi cioè "si adopera per far ottenere la promessa di voti". (AGI)