Morano, nuovo punto d’ascolto e accoglienza per l’associazione Marinella Onlus
Marinella Bruno Onlus, dove la solidarietà è di casa. Senza troppe ciance o moine da palcoscenico. Operando in silenzio, con discrezione autentica.L’associazione presieduta da Giuseppe Bruno, prosegue il suo percorso di sostegno concreto a persone e famiglie disagiate.
Tanti i progetti realizzati, tante le idee in cantiere. Intanto l’apertura di un Punto d’Accoglienza nel centro storico di Morano, nei pressi di Piazza Maddalena. La struttura consentirà un contatto diretto e riservato con l’utenza. Un’utenza, ahinoi, in forte crescita, complice forse la gravissima crisi economica. Ed a cui il sodalizio fornisce servizi di aiuto materiale e morale. Non è il caso scandagliare dettagliatamente la diversità e il numero degli interventi conclusi, i quali, garantiamo, sono tanti. Nondimeno in simile prospettiva una sede, la cui fruibilità peraltro è assicurata dalla presenza attiva dei volontari, non solo è opportuna, ma risulta indispensabile per rispondere adeguatamente alle numerose istanze provenienti dal territorio.
Alla cerimonia inaugurale, in calendario per sabato 8 giugno prossimo, sono state invitate le autorità locali con cui la Marinella Onlus intrattiene proficui rapporti di collaborazione ed altri esponenti istituzionali nonché rappresentati del composito universo associativo.
Torniamo al lavoro e ai risultati ottenuti. Notevoli ed estremamente qualificanti. Avendo infatti sottoscritto accordi e convenzioni con organismi superiori quali, per citarne alcuni, il Banco alimentare della Calabria, il Banco Farmaceutico, talune fondazioni bancarie, parrocchie, ordini religiosi, il sodalizio moranese è in grado di adottare quotidianamente azioni suppletive, potendo contare sull’impegno disinteressato e assolutamente gratuito dei volontari.
Quando si dice la sussidiarietà… Eppoi, poi tutto gira intorno all’unico motore: l’Amore. Si, con la A maiuscola. E non per fallo o distrazione di chi scrive. Piuttosto per convinzione. Perché è solo mediante l’applicazione di un concetto tanto elementare quanto straordinariamente complesso che si può restituire un senso all’esistenza. Da fratello a fratello. Senza limiti di razza o confini sociali. Nella bellezza dell’uguaglianza e nella voglia matta di fare. Fare qualcosa, magari poco… una goccia nell’oceano, per alleviare sofferenze dissimulate dall’onorabilità e da perniciosi condizionamenti ambientali.
Pragmatici sino all’inverosimile, dunque. Distribuendo all’occorrenza beni di prima necessità (vestiario, alimenti, farmaci), trasporto in caso di conclamata impossibilità a recarsi in strutture sanitarie per accertamenti ed esami, supporto morale a famiglie con disabilità al loro interno, a donne e minori vittime di disagio. Per un totale di circa mille ore di volontariato compiuto nell’arco del 2012. Scusate se è poco…
Una vera e propria fucina della fratellanza. Che merita il plauso e l’incoraggiamento della collettività. E, di più e meglio, un grazie da parte dall’intero corpo sociale.