Catanzaro: Concolino (Adc) su riqualificazione di piazza Matteotti
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consigliere Comunale di Catanzaro Domenico Concolino (Alleanza di Centro - Pionati) sulla riqualificazione di piazza Matteotti:
“La madre del soldato torna a far parlare di sé, ed il fatto che ciò avvenga nel contesto di un progetto così importante, qual’è la riqualificazione di piazza Matteotti, fa ben sperare per il futuro. Poche ore prima la presentazione degli studi elaborati dall'architetto Zagari per dare un nuovo volto alla scena urbana che si ricuce tra le due percorrenze principali longitudinali di Via Acri e Via Indipendenza, ho voluto lanciare un appello al sindaco, Sergio Abramo.
Appello che, oggi a distanza di qualche giorno, intendo rinnovare.
Con maggiore vigore visto che l'orientamento di recuperare l'importante componente del monumento accomuna importanti personalità della città. Rilevo, con grandissimo piacere, che a questa stessa operazione hanno pensato, tra gli altri, lo storico Mario Saccà e il vicesindaco Sinibaldo Esposito. Il primo, già intervenuto sull'argomento in molte occasioni, lo ha fatto pochi giorni fa davanti al sindaco Abramo e all'architetto Zagari. Nell'occasione è stato spiegato cosa ne è stato della donna posta ai piedi dei Caduti: la statua, danneggiata dalle bombe dell' agosto 1943, venne posta nel Tribunale. E probabilmente, poi, fusa per la realizzazione della statua "Giustizia e Liberta, ultime dee superstiti" che si trova presso la Corte di Appello di Catanzaro.
Qualche giorno fa, il vicesindaco e assessore alla Cultura, Sinibaldo Esposito, rilancia il tema. A testimonianza di come del progetto di recupero della statua si vuole tornare a parlare. Facciamolo. Il professore romano Bruno Tavani, che si occupò del restauro e l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, presso cui, all’epoca il Guerrisi insegnava potrebbero darci una mano.
Restituiamo alla città un pezzo della sua storia. Di cui quella donna, di spalle ai suoi figli, soldati morti, feriti e nell’atto di lanciare bombe a mano in guerra, era simbolo.”
Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto.