Comune di Maierato: Cisal, dipendenti da 4 mesi senza stipendio
La Cisal ha chiesto al sindaco di Maierato, Sergio Rizzo, un incontro per discutere sul mancato pagamento di quattro stipendi arretrati e la formalizzazione di un atto di indirizzo ai vari responsabili dei servizi affinchè vengano esaminate e portate a compimento le contrattazioni integrative riguardanti gli anni 2009,2010,2011,2012 e 2013. Analoga richiesta, rimasta lettera morta, era stata già effettuato 20 giorni addietro.
Un lasso di tempo che penalizza fortemente le attese dei lavoratori cha guardano a questo importanti provvedimenti con una certa ansia e preoccupazione, dovuta, soprattutto, agli ingiustificati ritardi accumulati. “Una legittima rivendicazione sindacale da parte dei lavoratori – scrive nella comunicazione Filippo Curtosi, segretario provinciale aggiunto - che continuano a subire incresciosi ed ingiustificati rinvii.
Il sindaco deve farsi carico di questa situazione e venire incontro ai bisogni della gente che lavora e che non può continuare a ricorrere a prestiti per affrontare le esigenze giornaliere per arrivare a fine mese.” Per il Sindacato la situazione è diventata intollerabile e rischia di mettere a dura prova la pazienza degli stessi lavoratori. “ La situazione organizzativa ed economico-finanziaria dell’Ente – aggiunge Filippo Curtosi - presenta delle lacune di cui non si può dar certamente colpa ai lavoratori dipendenti. A questi ultimi non è sfuggito, specie di recente, che il potere di indirizzo e di controllo esercitato lascia molto a desiderare ed è questo uno dei motivi prevalenti che sono alla base della nostra richiesta di indire un incontro a breve termine. La Cisal, nei giorni scorsi, ha chiesto ed ottenuto l’autorizzazione a svolgere un’ assemblea con tutti i lavoratori, il cui esito è stato complessivamente positivo .
Durante la riunione, svoltasi in un clima pacifico e democratico, gli stessi lavoratori hanno liberamente espresso una serie di problemi che fanno parte di un documento che è stato già inviato all’attenzione del sindaco, del segretario comunale e dei responsabili degli uffici e dei servizi.
All’indomani dell’incontro – sottolinea il segretario provinciale aggiunto della Cisal - sono pervenute alla Confederazione sindacale alcune comunicazioni, presentate da parte di lavoratori e lavoratrici, che disconoscevano il documento che avevano, peraltro, sottoscritto alla fine della stessa assemblea. Altri, invece, hanno, improvvisamente, disdetto l’iscrizione alla Cisal effettuata il giorno prima.
Eppure l’assemblea aveva lo scopo di dare una mano a questi lavoratori che da quattro mesi sono senza stipendio, che da 5 anni sono senza contratto integrativo, che non viene pagato il lavoro straordinario fatto anche durante le festività e di notte, che non viene neanche garantita la sicurezza minima ai lavoratori esterni in quanto senza scarponi, senza tute, senza caschi. Per non parlare, poi, dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che vengono utilizzati per mansioni diversi e superiori rispetto alla loro qualifica di provenienza senza alcun riconoscimento giuridico ed economico.Tutto questo vuol dire che se non vengono attivate le trattative e le corrette relazioni sindacali si continuerà a perpetrare ed a danneggiare tutti i lavoratori, nessuno escluso.
La Cisal ha anche provveduto a segnalare alle autorità competenti le “anomalie” di gestione fin qui riscontrate. Mi piace, qui, ricordare che con la riforma c.d.” Brunetta” i singoli enti sono obbligati a seguire per la sua applicazione,soprattutto durante la fase transitoria la stessa legge e cioè il decreto legislativo n.150 del 2009. Il decreto, afferma tra l’altro, che solo le amministrazioni che nel quadriennio di tempo dato dall’art.65 del dlgs 150/90 abbiano adeguato i contratti decentrati ai contenuti della riforma e, nel frattempo, abbiano stipulato contratti successivi alla riforma stessa già adeguati, possono dirsi in regola.
Per tutte le altre occorre attivare un lavoro di ricognizione dei contenuti dei contratti pregressi, prendendo atto che la nullità è la sanzione per il mancato adeguamento alla riforma. Siamo convinti che, alla fine, prevarrà il più alto senso di responsabilità e che il segretario comunale ed i responsabili degli uffici e dei servizi si adopereranno per riportare alla norma le questioni segnalate, nell’intento di non creare danni all’Ente oltre che agli stessi lavoratori.”